(Reuters Health) – Zambon guarda a Cina e Stati Uniti per aumentare il suo portfolio di farmaci per il sistema nervoso e quello respiratorio.
Un’operazione per la quale potrebbe spendere più di 100 milioni di euro.
L’azienda, fondata da Gaetano Zambon nel 1906, famosa per l’ agente mucolitico Fluimucil, ha liquidità sufficiente per finanziare piani di espansione ma potrebbe considerare una quotazione in borsa se dovesse emergere una grande opportunità.
“Al momento non se ne parla, ma potremmo considerarlo se si presentasse un progetto su larga scala”, dice il CEO Roberto Tascione, che sottolinea come la pharma italiana desideri concentrarsi sempre di più in aree specialistiche come la malattia di Parkinson e i gravi disturbi respiratori, guardando agli USA come mercato principale.
“Ci troviamo in una fase avanzata di trattative per acquisizioni nelle aree terapeutiche che ci interessano al fine di avere asset disponibili da usare in tutto il mondo”, ha aggiunto Tascione.
Anche se il focus è rappresentato dagli USA, dove Zambon ha un farmaco respiratorio già in fase avanzata di approvazione da parte della FDA, l’azienda vuole crescere anche in Cina.
“La Cina è un mercato complesso, ma ha molte esigenze non soddisfatte nell’area delle malattie respiratorie. Vediamo una grande opportunità”, ha aggiunto Tascione.
Lo scorso anno, Zambon, che ha già uno stabilimento in Cina, ha firmato un accordo di distribuzione con AstraZeneca per la distribuzione del Fluimucil nel Paese asiatico, con l’obietitvo di aumentare le vendite del farmaco del 300% entro il 2023.
Nel 2017 l’azienda italiana ha totalizzato vendite per 664 milioni di Euro, delle quali un quinto sono statee realizzate in Italia. Nello stesso anno gli utili hanno raggiunto la cifra di 115 milioni di Euro.
Alla R&S è stato destinato un budget di 200 milioni di euro per tre anni.
Fonte Reuters Health News
(Versione Italiana per Daily Health Industry)