Viela Bio, spinout di AstraZeneca, vuole raccogliere 150 milioni di dollari in una IPO per sfidare Alexion Pharmaceuticals e Roche nel settore terapeutico della neuromielite ottica (NMOSD). Il finanziamento è destinato al potenziamento dell’attività di sviluppo di inebilizumab, anticorpo anti-CD19.
Viela si è staccata da AstraZeneca all’inizio dell’anno scorso con sei attività in corso e 250 milioni di dote. A gennaio ha reso noto che uno studio cardine su inebilizumab, candidato alla cura della NMOSD, una malattia rara che causa cecità e paralisi, ha raggiunto il suo endpoint primario.
La spinout ha chiesto l’approvazione della FDA all’inizio di questo mese e spera di fare il suo ingresso nel mercato statunitense nella prima metà del prossimo anno.
Dopo aver incassato a giugno 75 milioni di dollari con un finanziamento di serie B, Viela aveva quasi 190 milioni di dollari in banca. Ma servono altri 150 milioni dagli investitori pubblici per poter fronteggiare la concorrenza commerciale delle grandi case farmaceutiche nell’ambito terapeutico della NMOSD.
Sempre a giugno, infatti, Alexion ha ricevuto l’approvazione della FDA per Soliris, terapia contro la NMOSD.
Viela potrebbe anche dover affrontare la concorrenza di Roche, la quale ha annunciato che uno studio cardine relativo al suo farmaco contro la NMOSD, sviluppato in partnership con Chugai, ha raggiunto il suo endpoint primario alla fine dell’anno scorso.
La spinout di AstraZeneca ritiene che inebilizumab abbia caratteristiche tali che lo renderanno farmaco di prima scelta per i pazienti con NMOSD.
Il farmaco viene somministrato ogni sei mesi, una caratteristica che lo rende più conveniente di Soliris e di satralizumab di Roche, che si devono assumere rispettivamente ogni due settimane e ogni mese.
Inebilizumab è stato associato a una diminuzione del rischio di un attacco del 73%, rispetto al 94% di Soliris prodotto da Alexion.
Con i 150 milioni di dollari a disposizione dal finanziamento IPO, Viela vuole mettere insieme un piccolo team commerciale, dotato al massimo di 30 rappresentanti di vendita clinica, per formare un pool di non oltre 300 medici ad alta specializzazione.
Viela ha altre due risorse in fase clinica. VIB4920, una proteina di fusione che si lega a CD40, con la quale inizierà il test di fase 2 contro la sindrome di Sjögren e il rigetto del trapianto di rene l’anno prossimo.
Il secondo candidato, VIB7734, è attualmente in fase di sperimentazione precoce contro diverse malattie autoimmuni.