Il nuovo CEO di Biogen, Christopher Viehbacher, intende farsi portatore di una maggiore “cultura del ritorno sull’investimento” all’interno della biotech USA. Lo ha detto agli investitori nel corso della J.P. Morgan Healthcare Conference, affermando che Biogen deve bilanciare meglio una pipeline di farmaci che si è concentrata sulle malattie neurologiche.
“Penso che allargheremo un po’ la nostra visione”, ha dichiarato il top manager, il cui discorso alla kermesse di San Francisco ha rappresentato la prima apparizione pubblica di rilievo da quando ha assunto la guida di Biogen nello scorso mese di novembre, “Il problema della neurologia è che le patologie di questa branca evolvono così lentamente che le sperimentazioni devono essere più lunghe e più costose. Per questo motivo si crea una situazione di alto rischio e, al tempo stesso, ad alto guadagno. Penso che dobbiamo riequilibrare la situazione”.
Viehbacher, che ha guidato Sanofi dal 2008 al 2014, è entrato in Biogen in un momento cruciale, dopo il lancio sul mercato di Aduhelm, che ha fruttato alla biotech USA solo 7,5 milioni di dollari di vendite fino allo scorso settembre.
Anche i farmaci per la sclerosi multipla, per anni uno dei principali motori dell’attività di Biogen, stanno perdendo terreno a causa della concorrenza.
Viehbacher è stato chiamato per correggere la rotta. “Il mio compito, per come la vedo io, è quello di riportare l’azienda a una crescita sostenibile”, ha sottolineato il CEO. Il suo lavoro sarà facilitato dal farmaco per la cura dell’Alzheimer Leqembi (lecanemab), sviluppato in collaborazione con Eisai, che ha ottenuto l’ok di FDA il 6 gennaio ed è stato presentato all’EMA pochi giorni fa.
Leqembi, che ha un’azione simile a quella di Aduhelm, potrebbe avere un maggiore successo commerciale grazie ai dati più favorevoli degli studi clinici.
Biogen prevede inoltre di lanciare a breve un farmaco ad azione rapida contro la depressione, sviluppato insieme alla biotech Sage Therapeutics.
