Sarà un testa a testa quello tra Novartis e Roche per aggiudicarsi la medaglia d’oro delle vendite da qui al 2022, con la farmaceutica con sede a Basilea che, secondo una nuova analisi di mercato, sembra essere lievemente in vantaggio. Lungo la strada, con un tasso di crescita annuale stimato intorno al 6,3%, le vendite globali di farmaci arriveranno a sfiorare un trilione di dollari. Secondo il nuovo rapporto di EvaluatePharma, Roche dovrebbe ottenere 52,6 miliardi di dollari nel 2022 dalla vendita dei farmaci da prescrizione, con un’espansione prevista quindi del 4% rispetto al 2015 (38,7 miliardi di vendite). Le stime per Novartis toccano invece i 52,5 miliardi di vendite nel 2022, rispetto ai 42,5 registrati nel 2015. Nella classifica di EvaluatePharma si aggiudica la terza posizione Pfizer, seguita da Sanofi, Johnson & Johnson, Merck e GlaxoSmithKline.
Ma, come per tutte le previsioni, le carte possono ancora essere mischiate. Roche, per esempio, dovrà affrontare entro il 2020 la concorrenza dei biosimilari per Rituxan e Avastin; un elemento di grande criticità che potrebbe anche impedirle di salire sul podio. Di contro, la terapia immunoncologica di Roche, Tecentriq, dovrebbe essere tra le più vendute al mondo entro il 2022. E ancora, secondo gli analisti, Gilead, Biogen e GlaxoSmithKline sono le aziende che hanno realizzato i migliori lanci, mentre Celgene e Shire registreranno una crescita due cifre nei prossimi anni, ampliando le vendite rispettivamente del 16 e 19% . Buono anche il bilancio per Pfizer, per la quale le stime ipotizzano una crescita da 43,1 miliardi di dollari di vendite a 49,1 entro il 2022.
Secondo EvaluatePharma, i candidati della Roche sono quelli più promettenti, sebbene non siano esenti da rischi. Con molecole in fase di studio nel campo della sclerosi multipla, malattia di Alzheimer, emofilia e degenerazione maculare, la sua pipeline complessiva raggiunge un valore di 43,2 miliardi di dollari, ovvero quasi il doppio di quella di Novartis (24,1 miliardi di dollari) o di AstraZeneca (23,2 miliardi di dollari).
