(Reuters Health) – Far ricadere gli sconti sui prezzi dei farmaci sui consumatori piuttosto che su assicuratori e Pharmacy Benefit Managers (PBM).
A chiederlo è il CEO di Novartis, Vas Narasimhan, sottolineando che nonostante i prezzi dei farmaci da prescrizione dell’azienda svizzera negli ultimi tre anni siano stati “da piatti a negativi”, i benefici non sono andati ai consumatori USA.
Il CEO, ai vertici di Novartis dal 2018, ha appoggiato la proposta del Governo USA di porre fine a un sistema di sconti che le aziende farmaceutiche pagano solo ai PBM e alle assicurazioni sanitarie, sconti concessi affinché i prodotti rientrino nelle liste dei farmaci sotto copertura assicurativa.
Proprio il mese scorso, infatti, il Segretario alla Salute americano, Alex Azar, ha annunciato un piano per porre fine ai rimborsi pagati attualmente a PBM e altri intermediari per far ricadere i risparmi sui consumatori, mentre Trump ha nuovamente chiesto un calo dei prezzi dei farmaci da prescrizione negli Stati Uniti.
Vas Narasimhan ha anche riconosciuto i problemi di un’industria che ha prezzi elevati e viene spesso coinvolta in scandali come quello che ha interessato proprio Novartis, accusata di aver pagato 1,2 milioni di dollari all’ex avvocato di Donald Trump.
Così il CEO ha descritto gli sforzi fatti dall’azienda svizzera per riconquistare il rispetto, anche perché Novartis è l’azienda con le vendite più alte al mondo di farmaci da prescrizione.
Dal canto loro, i PBM dicono di aver trasferito sufficientemente i risparmi sui consumatori e sostengono che gli sconti contribuiscono a contenere l’aumento dei prezzi dei premi assicurativi.
Ma secondo Narasimhan, il sistema attuale con ‘trasparenza zero’ oscurerebbe il reale prezzo dei farmaci e lascia ai pazienti la quota più alta da pagare.
Novartis, che nel 2018 ha avuto un fatturato globale di 51,9 miliardi di dollari e un utile netto di 12,6 miliardi di dollari, raccoglie oltre un terzo delle sue entrate solo dagli USA. Ma in America, secondo quanto sottolineato da Narasimhan, dal 2016 i prezzi netti dei farmaci da prescrizione dell’azienda svizzera sono scesi dell’1%.
E per crescere tra il 4 e il 6%, come da previsioni, l’azienda punta ai nuovi lanci previsti nel 2019.
Fonte: Reuters Health News
(Versione italiana per Daily Health Industry)