“Garantire l’accesso ai vaccini, fornendo assistenza operativa e portando avanti gli impegni di donazione e affrontando la disinformazione, oltre a sostenere la ricerca e lo sviluppo”. È quanto affermano i Ministri della Salute del G7 che si sono riuniti lunedì 29 novembre dopo lo scoppio dell’emergenza dovuta alla diffusione della variante Omicron.
“La comunità globale – si legge nel comunicato congiunto – deve affrontare una prima valutazione della minaccia della nuova variante altamente trasmissibile di COVID-19, che richiede un’azione urgente”.
I ministri del G7 hanno “ribadito l’impegno a portare avanti gli impegni nel comunicato dei leader del G7 Carbis Bay e nella dichiarazione dei ministri della salute del G7, nonché nel vertice sulla salute globale e nelle dichiarazioni del G20 di Roma”. I ministri hanno elogiato “il lavoro esemplare del Sudafrica sia nell’individuare la variante sia nell’avvertire gli altri. C’è stato un forte sostegno alla creazione di una rete internazionale di sorveglianza dei patogeni nel quadro dell’OMS”.
I ministri hanno inoltre riconosciuto “la rilevanza strategica del garantire l’accesso ai vaccini, fornendo assistenza operativa e portando avanti gli impegni di donazione e affrontando la disinformazione, oltre a sostenere la ricerca e lo sviluppo.”
I Ministri si sono poi impegnati a riunirsi nuovamente a dicembre.
“L’identificazione della variante Omicron nell’area meridionale dell’Africa conferma l’urgenza di fare di più per vaccinare la popolazione dei Paesi più fragili”, ha dichiarato il Ministro della Salute, Roberto Speranza, intervenendo al G7 dei ministri della Salute.
“Non basta donare dosi – ha proseguito il Ministro italiano – dobbiamo supportare concretamente chi non ha servizi sanitari strutturati e capillari come i nostri. Occorre essere certi che i vaccini donati vengano effettivamente somministrati e per farlo nei paesi più fragili, ci sarà bisogno del ruolo di coordinamento di ONU e OMS”.