Continuano a susseguirsi voci su probabili dismissioni di alcune BU di Valeant. A meno di 24 ore dalle indiscrezioni che volevano Takeda interessata all’unità del settore gastrointestinale dell’azienda canadese, Salix, Il Wall Street Journal riporta che la società canadese sarebbe anche interessata a vendere il business della chirurgia oculare. Secondo il quotidiano newyorkese, il portfolio degli strumenti – che Valeant ha acquisito quando tre anni fa si aggiudicò la Bausch & Lomb – potrebbe valere 2,5 miliardi di dollari. Ma il processo di vendita è ancora alle prime fasi e non è detto che andrà in porto. La casa farmaceutica canadese cerca in tutti i modi di raccogliere contanti, stretta dalla morsa di debiti accumulati con operazioni di fusioni e acquisizioni.
Il nuovo CEO, Joseph Papa, vede nella dismissione di alcune unità proprio un modo per fare soldi. Valeant, in realtà, non sarebbe interessata a cedere le BU delle lenti a contatto, soluzioni e farmaci da prescrizioni. Tuttavia, secondo quanto riporta il quotidiano newyorkese, un portavoce di Valeant avrebbe detto che “Bausch & Lomb e il team dedicato sono una parte critica della nostra attività”. L’azienda, inoltre, sarebbe “in trattative con terzi per vari dismissioni”. E una cosa è certa; tra le unità che verranno ‘scaricate’ ci sarà Salix, il cui acquisto, nel 2015, creò la gran parte del debito attuale di Valeant. Interessata all’affare sarebbe Takeda, che pagherebbe 10 miliardi di dollari, di cui 8,5 in contanti. Cash che potrebbe essere utile adesso più che mai, dopo lo scandalo che ha travolto Philidor, l’agenzia di farmacie accusata di aver pilotato le prescrizioni mediche per far vendere di più proprio i costosi farmaci di Valeant. In caso di sanzioni per questa frode, l’azienda canadese dovrà pagare molto per le indagini e per la causa stessa.