“Stiamo organizzando le giornate Open day per la somministrazione del vaccino anti Herpes zoster (fuoco di Sant’Antonio) in questo periodo perché in questo modo prepariamo le persone più fragili ad affrontare al meglio la stagione autunnale e invernale”. Lo spiega Alberto Fedele, direttore del Dipartimento di Prevenzione della Asl di Lecce, in occasione del primo Open day per la somministrazione del vaccino anti-Herpes zoster nel capoluogo salentino, organizzato ieri presso il camper ambulatorio medico mobile nel Distretto socio sanitario Lecce in piazza Bottazzi. Un appuntamento dedicato alle vaccinazioni contro la patologia che per le persone a rischio può essere invalidante.
Il calendario dell’azienda sanitaria prevede un altro Open day a Martano (18 luglio) nella sede del Distretto socio sanitario in via Fratelli Cervi e a Campi Salentina (19 luglio) nella sede del Distretto socio sanitario in via San Donaci. Il vaccino – riporta il sito dell’azienda sanitaria locale della provincia di Lecce – è raccomandato per over 18 con diabete, Bpco, nefropatia, patologie cardiovascolari, patologie reumatologiche, Hiv, forme gravi o recidivanti di Herpes zoster, pazienti oncoematologici in trattamento, pazienti emodializzati, pazienti splenectomizzati il lista per trapianto o destinati alla terapia immunosoppressiva, pazienti immunocompromessi. Alla vaccinazione si accede senza prenotazione fino a esaurimento dosi disponibili. Per eventuali ulteriori richieste verrà fissato un appuntamento nei giorni successivi.
L’incidenza dell’Herpes zoster “negli anziani è elevata soprattutto in alcuni periodi dell’anno in cui altre malattie virali favoriscono la riduzione delle difese immunitarie”, spiega Fedele, “in particolare può provocare delle conseguenze dolorose, cioè delle neuriti post erpetiche con un dolore piuttosto forte. Se colpisce alcune radici nervose tipo quella oculare, può dare anche problemi di vista molto importanti fino alla perdita dell’occhio”. Per questo motivo, la vaccinazione anti-zoster è consigliata “a chi ha il sistema immunitario non perfettamente funzionante – evidenzia l’esperto – in particolare gli anziani, poiché il sistema immunitario con l’avanzare degli anni perde efficacia; persone con altre patologie che portano come conseguenza una deflessione del sistema immunitario, come il diabete; pazienti reumatici sottoposti a terapia con cortisone o con altri prodotti che possono abbassare le difese immunitarie”. A queste categorie si aggiungono “le persone che hanno patologie neurologiche e che usano farmaci che riducono le difese immunitarie”. E sulla sintomatologia post-vaccinazione, Fedele rassicura. “E’ quella comune di una qualunque vaccinazione come l’antinfluenzale: dolore locale, qualche linea di febbre che non supera mai i 37-38 gradi per 24 o 48 ore, poi torna tutto nella norma”.