Dopo quasi un anno dalla raccolta di 12 milioni di dollari per far avanzare il suo candidato nella sperimentazione clinica, la FluGen inizierà a breve un trial di fase I per testare il vaccino RedeeFlu.
Allo studio parteciperanno 96 volontari sani di età compresa tra i 18 e i 49 anni cui verrà somministrato il vaccino per via intranasale. RedeeFlu, studiato con l’obiettivo di essere un vaccino antinfluenzale universale, contiene un virus influenzale con una mutazione del gene M2 che ne impedisce la replicazione. A contatto con l’organismo, secondo i test preclinici, il vaccino induce una rapida risposta anticorpale con protezione superiore rispetto ad altri vaccini antinfluenzali. RedeeFlu è infatti in grado di infettare la cellula e di far esprimere l’intero spettro di RNA e proteine del virus, con l’unica differenza che non causa l’infezione perché non può replicarsi.
Lo studio randomizzato in cieco avrà come endopoint primario la sicurezza del farmaco, ma osserverà anche la risposta anticorpale e delle cellule T.
La FluGen, dalla sua fondazione nel 2007, ha racconto circa 20 milioni di dollari per i suoi progetti.
Anche Sanofi, BiondVax e l’US National Institute for Allergy and Infectious Diseases stanno lavorando per avanzare candidati universali contro l’influenza. Sanofi ha presentato a novembre 2015 un programma chiamato “Cobra” per una collaborazione sul sequenziamento genico con l’Università della Georgia.
Al momento, però, secondo il VP John Shiver di Sanofi Pasteur, “mentre un vaccino antinfluenzale universale è il ‘fine ultimo’, è più probabile che arrivi prima un vaccino più ampio contro più ceppi”.