(Reuters) – Nelle donne incinte che hanno ricevuto i vaccini anti COVID-19 prodotti da Pfizer Inc/BioNTech o Moderna, gli effetti collaterali non sono diversi da quelli osservati nel resto della popolazione. Lo afferma un team di ricercatori in una pubblicazione apparsa sul New England Journal of Medicine.
I ricercatori hanno esaminato le risposte delle donne che hanno partecipato al sondaggio del programma “v-safe” dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC) degli Stati Uniti, che ha raccolto informazioni sulle esperienze relative alla vaccinazione contro COVID-19.
Rispetto alle donne non gravide, le 35.691 partecipanti incinte hanno lamentato un dolore più forte nel sito di iniezione ma meno mal di testa, dolori muscolari, brividi e febbre.
Tra le 3.958 donne che si sono iscritte al registro CDC delle gravidanze, nessuna di quelle vaccinate nel primo trimestre ha ancora partorito. Il Vaccine Adverse Event Reporting System (VAERS), gestito congiuntamente dal CDC e dalla Food and Drug Administration degli Stati Uniti, ha registrato finora 46 aborti potenzialmente correlati alla vaccinazione anti COVID-19, 37 dei quali nel primo trimestre.
“I primi dati del sistema di sorveglianza e del registro delle gravidanze del v-safe e del VAERS non mostrano alcun segnale evidente e allarmante per la sicurezza delle donne in gravidanza o dei neonati legato alla vaccinazione anti Covid-19 nel terzo trimestre di gravidanza”, hanno concluso i ricercatori.
Fonte: The New England Journal of Medicine
Reuters Staff
(Versione italiana Daily Health Industry)