(Reuters Health) – L’università sudcoreana KAIST – conosciuta anche come Korea Advanced Institute of Science and Technology – si aggiudica il titolo di ateneo più innovativo dell’Asia Pacifica. La classifica è stata stilata dalla Reuters, sulla base dei dati elaborati da Clarivate Analytics. KAIST si è guadagnata il primo posto in parte producendo un alto volume di invenzioni e brevetti. Tra le invenzioni di punta di KAIST figura lo sviluppo di un robot “parassita” che controlla i movimenti di un ospite vivente: il dispositivo è montato sul guscio di una tartaruga e utilizza una combinazione di luci lampeggianti e “ricompense” in cibo per indirizzare l’animale. La ricerca potrebbe condurre a sistemi ibridi di modelli animali e robotici che consentirebbero l’accesso a ambienti che altrimenti sarebbero difficili da raggiungere. Anche la seconda università più innovativa nella regione dell’Asia Pacifica ha sede in Corea del Sud. L’Università Nazionale di Seoul è stata fondata nel 1946 ed è stata la prima università nazionale del Paese; oggi gestisce 16 college, una scuola che offre corsi post-laurea e 10 scuole professionali. Nel 2016 ha ricevuto circa 68 milioni di dollari in finanziamenti alla ricerca da parte di industrie esterne, quasi il 15% dei suoi finanziamenti totali. Le università sudcoreane di solito hanno rapporti stretti con l’industria. La Pohang University of Science & Technology, o POSTECH, che si è piazzata quarta, è stata fondata dall’azienda produttrice di acciaio POSCO nel 1986 e il suo campus da 400 acri è situato a pochi minuti dal quartier generale di POSCO. Nel complesso, le università sudcoreane occupano quattro delle cinque posizioni più elevate della classifica e otto della top 20. Tra le top 75 figurano 22 università del Paese, molte di più di quanto ci si attenderebbe da una nazione relativamente piccola. La popolazione coreana è appena sotto i 51 milioni, quindi c’è un’università nelle prime posizioni ogni 2,3 milioni di persone.
L’india perde posizioni
Alcune nazioni hanno “sottoperformato” per l’organizzazione dei loro sistemi universitari. Tra queste l’India. Nonostante vanti la seconda più ampia popolazione (oltre 1,26 miliardi) del mondo e una delle economie più sviluppate, solo un’Università indiana compare nella top 75, l’Indian Institutes of Technology (71mo posto). Non vi sono università classificate in Indonesia, che vanta la terza popolazione asiatica più grande, e nemmeno in Pakistan o Bangladesh, il quarto e il quinto Paese più popoloso della regione, o Filippine e Vietnam, due delle più grandi economie dell’area.
Hong Kong sugli scudi, Giappone in calo
L’università che ha letteralmente scalato la classifica è stata quella di Hong Kong, che è passata dalla 56ma alla 30ma posizione. Altre big mover sono state la cinese Huazhong University of Science & Technology (+ 24 posizioni, 33mo posto) e la Beijing University of Chemical Technology (più 13 posizioni, 34ma posizione). Le giapponesi Okayama University (meno 14 posizioni, 52mo posto) e Waseda University (meno 18 posizioni, 66mo posto) hanno fatto registrare i più grandi cambiamenti nella direzione opposta. Nel complesso, la classifica è rimasta piuttosto stabile anno dopo anno, con otto delle 10 top university del 2016 che si sono riconfermate nella top 10 e 18 nella top 20.
Naturalmente, il ranking relativo di ciascuna università non fornisce un quadro completo dello scopo del lavoro dei ricercatori. Poiché la classifica misura l’innovazione al livello istituzionale, potrebbe aver trascurato dipartimenti o programmi particolarmente innovativi: un’università potrebbe avere un basso grado di innovazione in generale ma gestire uno dei più innovativi laboratori informatici del mondo.
La metodologia
Per stilare la classifica, Clarivate Analytics ha iniziato identificando oltre 600 organizzazioni globali che hanno pubblicato il maggior numero di articoli in giornali accademici, istituzioni educative, charity no-profit e istituzioni finanziate dal governo. La lista è stata poi ridotta alle istituzioni che hanno depositato almeno 50 richieste di brevetto presso la World Intellectual Property Organization tra il 2010 e il 2015. Successivamente, è stata valutata ogni candidata sulla base di 10 parametri, con un focus sui lavori accademici (che indicano una ricerca di base) e sul deposito di domande di brevetti (che indica la capacità di un’istituzione di applicare la ricerca e commercializzare la propria scoperta). Infine, si è giunti a una lista che ha incluso solo le università situate nell’Asia dell’est, del sud e in Oceania e si è provveduto alla classificazione in base alla performance.
Ecco la Top 10
- KAIST
- Seoul International University
- University of Tokyo
- Pohang University of Science & Technology
- Sungkyunkwan University
- Tsinghua University
- Tohoku University
- Kyoto University
- Osaka University
- Hanyang University
Fonte: Reuters Health News
(Versione italiana per Daily Health Industry)