Aumentare la produttività nel settore delle scienze della vita. È questo il senso dell’accordo che il governo britannico intende stringere con le imprese del settore e il mondo accademico.Un modo per cercare di risolvere i problemi che le industrie devono affrontare, soprattutto in vista della Brexit. Il documento è stato reso pubblico la scorsa settimana dal Primo Ministro inglese, Theresa May. “Vogliamo rendere la Gran Bretagna il posto migliore al mondo per investire nelle scienze della vita”, ha dichiarato John Bell, responsabile dell’Office for Strategic Coordination of Health Research. L’obiettivo di questo accordo è dunque quello di produrre piani per aumentare la produttività, gli investimenti, le esportazioni e suggerimenti su come il Governo può aiutare le aziende, anche eliminando ostacoli a livello di burocrazia e togliendo eventuali barriere verso i mercati esteri”. Sulla base dei negoziati per la Brexit, lo scenario, soprattutto per quel che riguarda regolamenti e accesso ai mercati, potrebbe infatti cambiare notevolmente. E May guarda alla strategia industriale per dar forma alla Gran Bretagna post-Brexit e per dimostrare alle imprese, sia in patria che all’estero, che il Paese può andare bene anche fuori dall’UE. Molte delle iniziative in discussione erano in vigore già prima dell’arrivo della May, ma quest’ultima sembra avere molto più entusiasmo nel perseguire questo obiettivo rispetto al suo predecessore. Un diverso modo di pensare che si era già manifestato a luglio, quando May intraprese la sua campagna per la leadership, dichiarando che il governo avrebbe dovuto fare di più per proteggere AstraZeneca da Pfizer, che puntava a una megafusione.