Bristol Myers Squibb annuncia che la Commissione Europea (EC) ha approvato nivolumab più ipilimumab con due cicli di chemioterapia a base di platino per il trattamento di prima linea di pazienti adulti con tumore del polmone non a piccole cellule metastatico (NSCLC) senza mutazione del recettore del fattore di crescita epidermico (EGFR) o traslocazione della chinasi del linfoma anaplastico (ALK). L’associazione di nivolumab e ipilimumab con due cicli di chemioterapia costituisce la prima opzione di trattamento basata su una duplice immunoterapia approvata nell’Unione Europea (EU) per i pazienti con questa malattia.
La decisione della Commissione Europea si basa sui risultati dello studio di fase 3 CheckMate -9LA, in cui l’associazione di nivolumab e ipilimumab, somministrata contemporaneamente a due cicli di chemioterapia, ha raggiunto l’endpoint primario di superiorità della sopravvivenza globale (OS), così come anche gli endpoint secondari di sopravvivenza libera da progressione (PFS) e del tasso di risposta globale (ORR), rispetto alla sola chemioterapia. E’ stato inoltre osservato un miglioramento della durata della risposta (DoR). Il profilo di sicurezza di nivolumab più ipilimumab e due cicli di chemioterapia riflette il profilo di sicurezza noto dei componenti immunoterapici e chemioterapici in prima linea nel tumore del polmone non a piccole cellule (NSCLC).
“L’approvazione della Commissione Europea di nivolumab e ipilimumab con due cicli di chemioterapia è una pietra miliare per i pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule metastatico che hanno una prognosi difficile nonostante i recenti progressi,” ha dichiarato Abderrahim Oukessou, M.D., Vice President, thoracic cancers development lead, Bristol Myers Squibb. “Questo regime innovativo è basato sull’unica duplice immunoterapia approvata. L’associazione di nivolumab e ipilimumab ha dimostrato precedentemente risultati di sopravvivenza a lungo termine in vari tipi di tumori, compresi il melanoma e il carcinoma a cellule renali. Non vediamo l’ora di collaborare con un gran numero di stakeholder europei per offrire ai pazienti eleggibili con tumore del polmone questa combinazione unica di due immunoterapie potenzialmente sinergiche con la chemioterapia.”
Questa decisione rappresenta la terza indicazione di un regime a base di nivolumab e ipilimumab nell’Unione Europea, dopo le precedenti approvazioni nel melanoma metastatico e nel carcinoma a cellule renali avanzato (RCC). Oltre all’Unione Europea, l’associazione di nivolumab e ipilimumab con due cicli di chemioterapia è stata approvata in 11 Paesi, compresi gli Stati Uniti, per il trattamento di prima linea dei pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule (NSCLC) metastatico.
“L’accesso ai farmaci innovativi è la chiave per migliorare la prognosi per le persone colpite dal tumore del polmone,” ha aggiunto Anne-Marie Baird, presidente di Lung Cancer Europe (LuCE). “Siamo lieti che siano approvate nuove opzioni terapeutiche che possono potenzialmente aiutare un maggior numero di persone con tumore del polmone non a piccole cellule metastatico.”
CheckMate -9LA Risultati di efficacia e sicurezza
Nello studio CheckMate -9LA, una analisi ad interim con un follow-up minimo di 8,1 mesi per la sopravvivenza globale (OS) ha dimostrato che:
– Nivolumab più ipilimumab in associazione con due cicli di chemioterapia hanno ridotto il rischio di morte del 31% rispetto alla sola chemioterapia [Hazard Ratio (HR): 0,69; 96,71% Confidence Interval (CI): 0,55 – 0,87; p=0,0006].
– La sopravvivenza libera da progressione mediana con l’associazione è stata 6,8 mesi rispetto a 5,0 mesi con la sola chemioterapia (HR: 0,70; 97,48% CI: 0,57 – 0,86; p=0,0001).
– Il tasso di risposta globale (ORR) è stato significativamente più alto con nivolumab e ipilimumab con due cicli di chemioterapia vs. la sola chemioterapia: 38% vs. 25% (p=0,0003).
– Una successiva analisi, con un follow-up minimo di 12,7 mesi, ha mostrato miglioramenti costanti nella sopravvivenza globale rispetto alla sola chemioterapia (HR: 0,66; 95% CI: 0,55 – 0,80).
La maggior parte delle reazioni avverse selezionate osservate nei pazienti trattati con nivolumab e ipilimumab con due cicli di chemioterapia sono state da lievi a moderate. Eventi avversi di grado 3 o 4 legati al trattamento sono stati osservati nel 47% dei pazienti. Gli eventi avversi più frequenti sono stati affaticamento (36%), nausea (26%), rash (25%), diarrea (20%), prurito (18%), perdita di appetito (16%), ipotiroidismo (15%) e vomito (13%).
Lo studio CheckMate -9LA
CheckMate -9LA è uno studio multicentrico randomizzato di fase 3, in aperto, per la valutazione di nivolumab (360 mg ogni 3 settimane) più ipilimumab (1 mg/kg ogni 6 settimane) associati a chemioterapia (due cicli) in base all’istologia, confrontati con la sola chemioterapia (fino a 4 cicli seguiti da terapia di mantenimento opzionale con pemetrexed dove possibile) come trattamento di prima linea nei pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule metastatico (NSCLC) indipendentemente dall’espressione di PD-L1 e dall’istologia.
I pazienti nel braccio sperimentale (n=361) sono stati trattati con la duplice immunoterapia fino a due anni o fino a progressione della malattia o tossicità inaccettabile. I pazienti nel braccio di controllo (n=358) hanno ricevuto fino a 4 cicli di chemioterapia e terapia di mantenimento opzionale con pemetrexed (se possibile) fino a progressione di malattia o tossicità inaccettabile. L’endpoint primario dello studio era la sopravvivenza globale (OS) nella popolazione intent-to-treat (ITT). Gli endpoint secondari, nell’ordine, comprendevano la sopravvivenza libera da progressione (PFS) e il tasso di risposta globale (ORR) come valutato da un comitato di revisione indipendente in cieco. Analisi esplorative dello studio hanno valutato le misure di efficacia in base ai biomarcatori.