L’annunciato taglio di sei miliardi di dollari al National Institute of Health (NIH) non è piaciuto alla ASCO, la American Society of Clinical Oncology che rappresenta 40mila medici oncologi americani e operatori sanitari e daà vita al più importante appuntamento scientifico annuale sul cancro. L’associazione ha infatti dichiarato che “il budget del Presidente devasterà la ricerca degli Stati Uniti. La riduzione dei finanziamenti all’istituto di quasi il 20% indebolirà ulteriormente la già fragile infrastruttura di ricerca federale e cancellerà un impegno di lungo corso nel campo delle scienze biomediche che hanno consentito di fare progressi nella prevenzione, diagnosi e trattamento del cancro”. Una scelta, quella di Trump, che non farà l’America First, ma posizionerà gli USA indietro rispetto ad altri Paesi in materia di progressi scientifici. Così l’ASCO starebbe sollecitando il Congresso a rifiutare i tagli proposti e ad aumentare il sostegno federale per il NHI e per il National Cancer Institute. Con l’ASCO si schierano opinion leader del biotech come Gary Gilliand, presidente e direttore del Fred Hutchinson Cancer Research Center di Seattle, che ha ricevuto la maggior parte dei fondi del NIH nel 2017, e Craig Venter, CEO di J. Craig Venter Institute a La Jolla, che ha dichiarato come il NIH “sia un motore che spinge la nostra economia e tagliare questi bilanci servirà solo a renderla dieci volte peggiore”.