(Reuters Health) – Il CEO di Teva Pharmaceutical Industries, Erez Vigodman, si è dimesso, lasciando alla nuova gestione la ristrutturazione della più grande casa farmaceutica di generici e il compito di recuperare la fiducia dopo una serie di passi falsi che hanno fatto crollare le sue azioni. Vigodman viene sostituito ad interim da Yitzhak Peterburg. Alla base della dimissione del CEO, una serie di acquisizioni giudicate dagli investitori discutibili e costose, accompagnate dal ritardo nei lanci di alcuni farmaci. Teva, che deve affrontare una pressione sui prezzi dei generici, il suo core business, ha recentemente perso la protezione del brevetto per il suo farmaco branded Copaxone per la sclerosi multipla. “Il nuovo CEO dovrà stabilire una strategia chiara”, ha affermato Eldad Tamir, responsabile della società di investimenti Tamir Fishman, che ha ridotto la partecipazioni in Teva del 90% negli ultimi due anni. Secondo Tal Levi, analista buy-side per la società di investimenti israeliana Halman-Aldubi, Teva avrebbe dovuto gestire meglio il flusso di cassa e offrire maggiori sinergie dopo l’acquisizione, nel 2016, del business dei generici di Actavis. Le azioni dell’azienda quotate alla borsa di New York, che hanno toccato i 72 dollari a luglio 2015, sono crollate al minimo decennale di 32,20 dollari la scorsa settimana dopo che un tribunale statunitense ha dichiarato non validi i brevetti di Copaxone. Il farmaco ha rappresentato quasi un quinto dei guadagni 2016 di Teva. All’annuncio delle dimissioni di Vigodman le azioni di Teva sono scese dell’1,7% alla Borsa di Tel Aviv. Vigodman era arrivato a Teva nel 2014, dopo che il successo nel rinnovare un’azienda israeliana di prodotti agrochimici in rovina gli aveva fatto guadagnare la reputazione di specialista di inversioni di rotta e di manager abile nel chiudere accordi.
Fonte: Reuters Health News
(Versione italiana per Daily Health industry)