Teva-Regeneron, co-marketing per fasinumab (anti-NGF)

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Teva pagherà 250 milioni di dollari a Regeneron per ultimare gli studi sull’anticorpo sperimentale fasinumab – che blocca il Nerve Growth Factor (NGF) – e dividere i diritti di vendita.
Il gigante israeliano dei generici, che sta sempre più guardando verso la R&S per la crescita futura, pagherà  250 milioni di dollari subito, per poi condividere al 50% i costi del valore commerciale globale e della Ricerca e Sviluppo, che le aziende stimano in un miliardo di dollari.
Regeneron, nel frattempo, dovrà occuparsi dell’attività regolatoria, oltre agli esborsi supplementari in base alle vendite nette. La grande azienda biotech si occuperà anche dello sviluppo globale e della commercializzazione negli Usa. Fasinumab è già in fase di test di fase III per il dolore dell’artrosi, e in Fase II per la lombalgia cronica. Un anno fa, Regeneron aveva siglato un accordo da 325 milioni di dollari in Asia per un patto con Mitsubishi Tanabe Pharma per fasinumab, accordo a tutt’oggi valido , in base al quale MTP continua ad avere i diritti di sviluppo e commerciali esclusivi per fasinumab in Giappone, Corea e altri nove Paesi asiatici.

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