Grazie al ritorno di una certa stabilità nel mercato dei generici USA, il CEO dell’israeliana Teva, Kåre Schultz, è ottimista sul piano di riassesto dell’azienda.
Secondo Schultz, Teva “ha intrapreso azioni molto precise”, impegnandosi a non fornire più “prodotti al di sotto dei costi di produzione”.
Inoltre, l’azienda israeliana ha anche “avviato un dialogo costruttivo” con i distributori di farmaci per quel “10% circa di portfolio i cui prezzi erano scesi a di sotto del livello di redditività”.
“L’intera dinamica dei prezzi negli USA è cambiata – dice Schultz – c’è stata una stabilizzazione nel settore dei generici”.
Il CEO, però, è cauto e non vuole che gli investitori si lascino trasportare troppo dalla situazione.
Nel frattempo, Teva sa bene che a fare la differenza saranno anche le sue specialità medicinali, che per il momento stanno andando bene, con Ajovy che sta prendendo il 30% delle prescrizioni negli USA e il farmaco per il sistema nervoso centrale Austedo che ha ancora molto margine per crescere e sta cercando di ottenere una terza indicazione nella sindrome di Tourette.