(Reuters Health) – Ok degli azionisti di Takeda all’acquisizione per 59 miliardi di dollari di Shire, un’operazione che allargherà di molto la pipeline dell’azienda giapponese.
Grazie a questa acquisizione, la più grande mai fatta da un’azienda giapponese, la pharma di Tokyo rientrerà nel ranking delle 10 più grandi aziende al mondo e si inserirà nel business delle malattie rare.
Per far fronte aldebito Takeda, oltre a emettere nuove azioni, si è assicurata un prestito bancrio di 30,9 miliardi di dollari.
L’indebitamento è stata la maggiore fonte di preoccupazioneper gli azionisti riuniti in una riunione straordinaria a Osaka, ma alla fine quasi il 90% ha votato a favore dell’accordo. Un piccolo gruppo di investitori, però, inclusi i discendenti del fondatore dell’azienda, si è opposto all’operazione “per gli eccessivi rischi finanziari e i benefici attesi piuttosto limitati”, come dichiarato da Kazuhisa Takeda, membro della famiglia fondatrice, secondo il quale, “le operazioni di M&A sono necessarie per Takeda, ma Shire non è la risposta”.
Il CEO di Takeda, Christophe Weber, ha promesso che renderà redditizio l’accordo con un taglio di costi, prevedendo un risparmio annuo di almeno 1,4 miliari di dollari a tre anni dal completamento dell’acquisizione, con un conseguente aumento dei guadagni. Takeda, inoltre, ha un piano per vendere fino a 10 miliardi di asset non centrali all’azienda per ripagare il debito.
Fonte: Reuters Health News
(Versione italiana per Daily Health Industry)