(Reuters Health) – Takeda chiude l’anno con un utile netto di poco meno di un miliardo di dollari e porta le sue stime per l’anno prossimo a 3,3 miliardi di utili.
La pharma giapponese ha nettamente battuto le stime degli analisti, che prevedevano una perdita di circa 120 milioni di dollari, e ha anche superato di quasi 100 milioni di dollari le sue stesse previsioni.
A causa della pandemia, Takeda ha dovuto sospendere l’inizio di nuovi studi farmacologici, tranne quelli sulla terapia plasma-derivata per il COVID-19, inizialmente denominata TAK-888.
L’azienda giapponese si è fatta promotrice della creazione di un’alleanza di 10 aziende a livello mondiale per sviluppare una terapia condivisa. Gli studi clinici per il prodotto del gruppo, ora chiamato CoVIg-19, potrebbero partire a giugno.
L’acquisizione di Shire ha ampliato la pipeline di Takeda e diversificato le sue vendite globali, ma ha anche indebitato la società.
Per ridurre il debito, Takeda si è impegnata a tagliare attività non core per un valore di 10 miliardi di dollari e il mese scorso ha annunciato l’intenzione di cedere i farmaci da banco e da prescrizione al gruppo Orifarm per circa 670 milioni di dollari.
L’azienda giapponese si sta concentrando su cinque aree business chiave: oncologia, gastroenterologia, neuroscienze, malattie rare e terapie plasma-derivate.
Fonte: Reuters Health News
(Versione italiana Daily Health Industry)