Con 50 milioni di dollari di anticipo Takeda ed Enterome hanno stretto un accordo per sviluppare insieme EB8018, candidato alla cura della malattia di Crohn, ed eventualmente co-promuoverlo.
EB8018 blocca l’attività di FimH, una lectina espressa da enterobatteri come l’Escherichia coli. La ricerca suggerisce che la lectina attivi TLR4 e quindi incoraggi la produzione di TNF-alfa, una citochina che costituisce l’obiettivo di farmaci come Humira e Remicade contro la Malattia di Crohn. EB8018 dovrebbe impedire la produzione della citochina bloccando la cascata infiammatoria locale.
EB8018 si trova ora in uno studio clinico di fase 1b condotto su otto pazienti colpiti dalla Malattia di Crohn. Le autorità di regolamentazione hanno chiesto ad Enterome di condurre la sperimentazione per confermare i risultati di un precedente trial più ampio riguardante soggetti volontari sani. Se i dati relativi alla sicurezza e alla PK saranno paragonabili ai risultati della prova precedente, Enterome e Takeda passeranno alla fase 2a dello studio.
La fase 2a arruolerà pazienti sottoposti a un intervento chirurgico per trattare la Malattia di Crohn. Enterome conta di dimostrare che il farmaco sia in grado di ritardare la recidiva della malattia.
Se tutto andrà come auspicato, Takeda venderà il farmaco al di fuori degli Stati Uniti, pagando le royalties a Enterome e lo co-promuoverà negli Stati Uniti. Per entrare in possesso di questi diritti su EB8018, Takeda paga oltre 50 milioni di dollari in anticipo e si impegna a sborsare 640 milioni di dollari in milestones. Enterome si è anche accordata con Takeda per il suo prossimo finanziamento.