Le priorità strategiche: aumentare gli investimenti in ricerca e sviluppo, spingere l’innovazione tecnologica ed espandersi sui mercati globali. Le sfide: cogliere i mutamenti nel comportamento dei consumatori, governare la trasformazione continua di tecnologie e normative, fare fronte ai rischi di attacchi informatici.
Sono questi i temi che delineano il futuro prossimo del mondo farmaceutico emerse da una survey condotta da Deloitte su 60 leader del settore e dall’analisi testuale delle dichiarazioni degli investitori.
La survey nel dettaglio
L’80% degli intervistati si aspetta sostanziali cambiamenti nell’atteggiamento e nel comportamento dei consumatori. I consumatori stanno cambiando i loro atteggiamenti e comportamenti in molti modi: dall’aumento dell’uso della tecnologia e della volontà di condividere i dati, al loro interesse nell’utilizzo di strumenti per prendere decisioni su prescrizioni e cure.
Cruciali per il futuro del settore sono anche la gestione della cyber-security – indicata come priorità dal 70% degli intervistati – e gli avanzamenti tecnologici (68% degli intervistati). Le aziende del settore Life Science, infatti, sono spesso target di attacchi informatici a causa dei ricavi elevati, delle spese importanti in Ricerca & Sviluppo, della proprietà intellettuale sensibile, dei segreti commerciali e della dipendenza dalla tecnologia.
Più della metà degli intervistati (58%) ha citato come punto di attenzione l’adeguatezza degli investimenti in innovazione rispetto ai ritorni in termini di redditività. Secondo uno studio Deloitte del 2019 i rendimenti degli investimenti in R&S sono diminuiti significativamente negli ultimi 10 anni, dal 10,1% all’1,8%. Per invertire questa tendenza è necessario un cambiamento nella produttività della R&S, altrimenti il settore rischia di non essere più attrattivo per gli investitori.
Altro nodo importante è quello delle attività regolatorie e di policy. Secondo il 58% dei leader del settore una serie di questioni politiche e normative influenzano notevolmente il ritmo con cui i farmaci arrivano sul mercato, la catena di approvvigionamento, le tasse e i prezzi finali.
Per fronteggiare queste sfide, le prime tre priorità strategiche indicate dagli stessi leader sono il rafforzamento di Ricerca & Sviluppo, l’espansione della loro presenza sul mercato globale e la trasformazione tramite la tecnologia digitale e l’IT.
L’espansione nel mercato globale è un altro dei pilastri strategici secondo gli intervistati (45%). Per quanto riguarda l’espansione geografica, molte multinazionali che in precedenza consideravano la Cina principalmente come una fonte di materie prime o di ricerca, ora la vedono come un mercato chiave.
Altri che sono già entrati nel mercato attraverso joint venture con società cinesi e istituti di ricerca sono pronti a incrementare la loro crescita tramite licenze e acquisizioni di farmaci. Ma la Cina non è l’unica fonte di innovazione e crescita. Molte aziende si stanno concentrando anche sull’UE e in altre parti dell’economia globale.
Un futuro sempre più digitale
Il 42% degli intervistati ritiene che la trasformazione digitale sarà strategica e prioritaria nei prossimi cinque anni. Il focus degli investimenti digitali per le aziende biofarmaceutiche sarà finalizzata a comprendere e adattarsi ai cambiamenti nel comportamento dei clienti (28%), migliorare l’efficienza del processo di ricerca e sviluppo (25%) e il fast-tracking dei prodotti sul mercato (15%).
“I leader del campo biofarmaceutico oggi sono sottoposti a una grande pressione, perché devono adattarsi a un ecosistema sanitario in continua evoluzione e allo stesso tempo soddisfare le aspettative della società e degli investitori. I leader dovranno puntare sempre più sugli investimenti digitali per accelerare l’innovazione nelle attività di ricerca e sviluppo, creando valore – spiega Valeria Brambilla, Life Sciences & Health Care Industry Leader di Deloitte – Come emerge chiaramente dal quadro tracciato dai leader intervistati, il nostro settore è nel pieno di una grande fase trasformativa, in cui chi saprà cogliere le opportunità offerte dalle innovazioni tecnologiche e dalla globalizzazione dei mercati avrà a disposizione un vantaggio competitivo. Inoltre, come ha dimostrato questa crisi pandemica, anche i modelli di business più consolidati non sono esenti da cambiamenti e obbligano le aziende del pharma a investire e adottare modelli più evoluti e innovativi. Si tratta di sfide complesse che, per essere affrontate, richiedono ai player del biopharma un approccio strategico capace di coniugare esigenze presenti e future, ma anche grandi doti di gestione del rischio”.