(Reuters) – Più di un quarto degli adulti europei non sarebbe disposto a farsi vaccinare contro il COVID-19. E’ quanto emerge da un sondaggio condotto da Eurofound tra febbraio e marzo di quest’anno, che ha anche mostrato un forte legame tra i dubbi sul ricevere il vaccino e l’uso dei social media, laddove questi ultimi siano la principale fonte di informazioni.
“Purtroppo questi risultati riflettono l’incapacità di fornire una comunicazione persuasiva e chiara in merito all’efficacia e alla sicurezza dei vaccini”, dice Daphne Ahrendt, senior research manager di Eurofound.
In particolare, secondo la ricerca, i bulgari sarebbero i più riluttanti a farsi vaccinare, con il 67% degli adulti che ha dichiarato che era improbabile o poco probabile che si sarebbe fatto vaccinare. In Irlanda, di contro, solo il 10% degli adulti rifiuterebbe il trattamento.
Ci sarebbe dunque una divisione tra est e ovest. Fatta eccezione per Francia e Austria, la volontà di vaccinarsi è superiore al 60% in tutti gli stati membri della parte occidentale dell’Europa, con i paesi settentrionali e mediterranei che hanno i tassi più alti.
A influenzare principalmente la scelta di non farsi vaccinare sarebbe il tempo trascorso sui social media e il mezzo utilizzato. La percentuale di persone che non sono disposte a farsi vaccinare, infatti, salirebbe al 40% tra coloro che usano i social come fonte primaria di notizie, mentre tra le persone che usano i mezzi tradizionali, tra cui stampa, radio e televisione, solo il 18% degli intervistati è risultato scettico verso la vaccinazione.
L’indagine ha anche rilevato che gli studenti, i lavoratori dipendenti e i pensionati sono meno titubanti verso le vaccinazioni, mentre il 39% tra i disoccupati o con malattia a lungo termine o disabilità sono più scettici.
Fonte: Reuters Health News
(Versione italiana Daily Health Industry)