Si conclude sabato 15 ottobre al Laghetto del Parco dell’EUR di Roma, il CardioBreast Dragon Boat Festival, l’iniziativa promossa dall’Istituto Nazionale Ricerche Cardiovascolari (INRC) con la collaborazione della Federazione Italiana Dragon Boat, il patrocinio e la partecipazione della LILT (Lega Italiana per la lotta contro i tumori), ANDOS (Associazione Nazionale Donne Operate al Seno), e il contributo incondizionato di Daiichi Sankyo Italia. Si sfideranno tre squadre composte da 40 donne operate di cancro al seno.
Le protagoniste dell’evento saranno le Breast Cancer Paddlers della LILT, insieme alle pagaiatrici di Abbraccio Rosa e ANDOS onlus : “Siamo felici di partecipare a questo Festival perché nonostante il Dragon Boat sia uno sport ufficiale praticato sin dagli anni ’70 in tutto il mondo e i benefici per le donne operate al seno siano ormai appurati da diversi studi scientifici, in Italia è ancora troppo poco conosciuto”, dice Anna Maria De Cave, Coordinatrice Nazionale Dragon Boat LILT– Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, “eppure rappresenta un efficace fattore di reintegrazione sociale che, attraverso un’attività ludica svolta in un ambiente naturale, consente la condivisione dell’uscita dalla malattia. Dunque diventa cruciale utilizzare questo sport per divulgare un messaggio di speranza per tutte le donne che hanno affrontato momenti difficili, di avvilimento, di paure, e che invece nella pratica di questa disciplina, possono trovare la forza e il coraggio per reagire ed uscire dalla condizione di isolamento per reinserirsi nel tessuto vivo della famiglia, degli affetti, riacquistando fiducia di sé, con una spinta in più alla rinascita”.
“La federazione italiana Dragon Boat ha il piacere di lavorare con queste atlete dal 2003, e da allora le associazioni di pazienti che si dedicano a questo specifico sport si sono moltiplicate, proprio per la valenza particolare che questa disciplina ha in fase post-operatoria, sia nel recupero fisico, grazie al ruolo che il movimento di remata ha nel riassorbimento del linfedema che si sviluppa di solito a seguito di un’operazione per cancro al seno, sia a livello psicologico e relazionale, in quanto sport di squadra condiviso con donne che hanno vissuto la medesima esperienza“, sottolinea Antonio De Lucia, psicologo-psicoterapeuta e Presidente della Federazione Italiana Dragonboat. “Questo sport, che nel mondo conta centinaia di migliaia di praticanti soprattutto nel mondo anglosassone, nel caso delle pazienti oncologiche operate di tumore al seno, diventa un vero e proprio strumento terapeutico che si aggiunge agli altri, al fine di migliorare la qualità della vita che la malattia ha purtroppo stravolto.”
Dopo la gara, le pazienti/atlete si riuniranno per condividere le loro esperienze di vita e sportive, con l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico sui benefici di questa disciplina sportiva che si svolge su lunghe imbarcazioni con poppa e prua che ricordano un dragone. Ai margini del campo di gara un camper dell’Istituto Nazionale Ricerche Cardiovascolari, sarà a disposizione degli spettatori per screening cardiologici gratuiti, con controlli della funzionalità cardiaca, elettrocardiogramma, controllo pressorio ed ecoscopia cardiaca.
Per maggiori informazioni si può visitare il sito www.dragonboatfestival.it