La pipeline di Celgene potrebbe presto comprendere il primo farmaco modulatore del sistema endocannabinoide. In base a un accordo siglato nel 2014 per il medicinale, noto con la sigla ABX-1431 e sviluppato da Abide Therapeutics, l’azienda americana investirà 20 milioni di dollari per portare avanti la sperimentazione clinica, arrivata alla fase II, e per i diritti del farmaco fuori dagli Stati Uniti. Il candidato agisce regolando l’equilibrio dei neurotrasmettitori e l’infiammazione, due meccanismi che lo renderebbero efficace per curare la sclerosi multipla. “Il dolore e l’insonnia sono alcuni dei problemi legati alla sclerosi multipla che, nonostante il progresso delle terapie in questo campo, non si è ancora riusciti a trattare efficacemente”, ha dichiarato il CEO di Abide, Alan Ezekowitz, già vicepresidente di Merck.
ABX-1431, dunque, amplifica il segnale degli endocannabinoidi endogeni, provocando un effetto positivo sul dolore, sulla spasticità, sul sonno, sull’appetito e sulla nausea. Celgene ha anche i diritti per un altro farmaco di Abide, che potrebbe arrivare alla fase di sperimentazione clinica nei prossimi 12-18 mesi. Secondo Ezekowitz, l’accordo con Celgene ha consentito ad Abide di migliorare la sua piattaforma per accelerare la scoperta dei farmaci. La piattaforma di Abide nasce dal lavoro dello Scripps Research Institute, in particolare da Ben Cravatt e Dale Boger. Per quanto riguarda invece i primi dati su ABX-1431, Ezekowitz ha osservato che la molecola è in grado di entrare a livello del cervello e che la sua somministrazione non ha portato ad eventi avversi gravi o anomalie cognitive e dell’umore.