L’innovazione avanza e non possiamo permetterci di non offrirla ai nostri cittadini. Dobbiamo essere concreti e pensare alla sostenibilità di questo processo, ammodernarci e cambiare la governance” farmaceutica. “Con il Mef e l’Aifa stiamo lavorando per cambiare le regole. Per quanto riguarda l’Agenzia, spero a breve di procedere con una nuova ristrutturazione, che la renda moderna, al passo con i tempi e in grado di far sì che la tecnologia e le medicine che arrivano poi siano prontamente disponibili, da nord a sud, al di la del reddito. Se un farmaco è disponibile va portato al letto del paziente subito dopo averne verificato sicurezza ed efficacia”. A ribadirlo il ministro della Salute, Orazio Schillaci, intervenendo all’assemblea pubblica di Farmindustria oggi a Roma.
Sulla riforma dell’Aifa il ministro ha confermato, parlando a margine dell’evento, la volontà di voler procedere “entro o subito dopo l’estate”. Durante il suo intervento ha poi ricordato che “la pandemia ci ha fatto vedere cosa funziona e cosa non funziona: ora dobiamo essere proattivi. La sfida che dobbiamo tenere presente è legata alle caratteristiche demografiche dell’Italia, che ha una popolazione longeva ma che invecchia non benissimo, con tante malattie cronico degenerative: non possiamo non avere un focus su questo. La tecnologia poi avanza in modo mirabolante e in gran parte è merito di chi fa ricerca e dell’industria. Il vero tesoro degli italiani è il cervello degli italiani, la ricerca e l’università sono il mondo da cui si parte e poi l’industria deve essere partner per ottenere prodotti che servano ai cittadini. E’ importante che ognuno faccia il suo verso un cambio culturale che consideri la spesa sanitaria non un costo, ma un investimento: siamo sicuri che una nuova tecnologia che produce cambiamenti o allunghi la vita di una persona sia una spesa? Questo è un tema che metterei sul tavolo della politica. Credo che questo è ciò che vogliono anche gli italiani”.