Da Novartis a Merck a Bristol-Myers Squibb. Non sono poche le aziende farmaceutiche che nel 2017 perderanno la copertura brevettuale sul mercato americano per alcuni dei loro farmaci blockbuster. Secondo la classifica di Dickson Data, al primo posto ci sarebbe Sandostatina Lar di Novartis, che ha un fatturato annuo di 1,6 miliardi di dollari. Utilizzato per trattare l’acromegalia, la diarrea grave e le vampate di calore associati alla sindrome da carcinoide, caratterizzata da un’alterata secrezione ormonale, il farmaco vedrà arrivare in commercio i generici di diverse aziende farmaceutiche tra cui Teva, Sun Pharma, Sagent Pharmaceuticals e Wockhardt. A seguire c’è l’antibiotico Cubicin, a base di daptomicina, che la Merck ha acquisito con Cubist Pharmaceutical nel 2014 in un’operazione costata al colosso americano 9,5 miliardi di dollari. Il farmaco attualmente porta nelle casse di Merck 1,17 miliardi di dollari e dovrà affrontare l’arrivo sul mercato di generici di Hospira e Teva. Ma Merck perderà quest’anno anche la copertura brevettuale per il suo farmaco per il trattamento dell’ipercolesterolemia Vytorin, da 1,12 miliardi di dollari di vendite, quarto nella classifica di Dickson, l’antibiotico Invanz e l’antifungino Cancidas. In totale, dunque, il colosso americano, con la perdita del brevetto di questi quattro farmaci, mette a rischio 3,8 miliardi di vendite totali l’anno, ovvero il 10% del suo fatturato.
Tornando alla classifica, invece, al terzo posto c’è Reyataz, di Bristol-Myers Squibb, antiretrovirale per il trattamento dell’HIV che porta fatturati da 1,14 miliardi di dollari. In Italia la protezione brevettuale di Reyataz (atazanavir) è garantita sino al 2019.
I farmaci di marca, in generale, tendono a perdere circa il 90% delle loro vendite dopo l’ingresso nel mercato dei farmaci generici. Le imitazioni, infatti, sono generalmente intorno all’80-85% più economiche rispetto ai farmaci originali.