Allergan “è interessata a comprare prodotti giovani e promettenti da far crescere, o ad acquisire beni in Ricerca e Sviluppo”. Il CEO Brent Saunders ha ribadito così che non è interessato all’acquisto di Valeant azienda che “non possiede queste caratteristiche”. Il fatto che molti dei settori di business delle due società siano sovrapponibili (oftalmico, dermatologico, gastrointestinale e della salute della donna) ha fatto ipotizzare un interesse di Allergan nei confronti di Valeant, pressata da debiti e dagli scandali sull’aumento sconsiderato del prezzo di alcuni dei suoi farmaci. Ma a far pensare ad un accordo è stato anche l’atteggiamento propenso a operazioni di M&A di Saunders, che ha finalizzato diversi affari per altre aziende. Come CEO di Bausch & Lomb, per esempio, Saunders aveva infatti negoziato la vendita di questa società proprio a Valeant e subito dopo, alla guida di Forest Labs, ha progettato la fusione di questa con Actavis. Infine, a capo di quest’ultima, l’ha portata a un processo di trasformazione da azienda di generici a ‘pharma in crescita’ con l’acquisto di Allergan. Infine, sempre Saunders ha venduto l’unità dei generici di Allergan a Teva per 40,5 miliardi di dollari e ha aiutato ad orchestrare la fusione tra Allergan e Pfizer per 160 miliardi di dollari, accordo non andato in porto per i cambiamenti delle leggi fiscali negli USA. Piuttosto, il CEO dell’azienda irlandese starebbe guardando a Bristol-Myers Squibb, le cui recenti battute d’arresto nel settore dell’immuno-oncologia hanno autorizzato illazioni su una possibile acquisizione. “Penso che tutti stiano osservando Bristol”, ha dichiarato Saunders, che ha sottolineato che sarebbe un’operazione difficile per una società come Allergan. Tuttavia, “qualsiasi dirigente si prenderebbe almeno cinque minuti per pensarci”, ha concluso.
