Una crescita del 14% nell’ultimo trimestre, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno: questo il dato positivo del comparto vaccini di Sanofi, superato solo dal ramo delle malattie rare dell’azienda, rappresentato da Genzyme. L’azienda farmaceutica francese deve questa crescita soprattutto al mercato americano e al vaccino antinfluenzale, le cui vendite sono salite del 35%, con un fatturato da 989 milioni di euro.
Mentre a fare fatica rimane Dengvaxia, il primo vaccino contro la Dengue che, come ha detto il CEO di Sanofi, Olivier Brandicourt, “resta dietro le nostre iniziali aspettative”. Il nuovo vaccino, realizzato dopo 20 anni di ricerche e 1,35 miliardi di euro spesi, ha fatto guadagnare 30 milioni di euro nell’ultimo trimestre, portando a 50 milioni il totale incassato dall’azienda francese dall’inizio dell’anno. Un dato inferiore alle aspettative, dal momento che i vertici di Sanofi puntavano a 200 milioni di euro di guadagni. “Considerando i recenti cambiamenti politici e la volatilità dei mercati emergenti, prevediamo che le dosi che saranno richieste per l’ultimo trimestre dell’anno diminuiranno”, ha spiegato Brandicourt. La crescita dell’unità dei vaccini è stata superata solo dal ramo delle malattie rare di Genzyme, che ha visto un incremento del 17%, mentre i farmaci per il diabete e per l’apparato cardiovascolare sono scesi del 2,5%. Nel campo veterinario, infine, c’è stato un lieve aumento, del 4%, rispetto allo stesso trimestre del 2015. Tra i principali produttori di vaccini, comunque, l’incremento delle vendite di Sanofi è stato inferiore rispetto a Merck, che ha registrato un aumento del 27%, e a GlaxoSmithKline, che ha fatto un +20%. Mentre Pfizer si è fermata a un +1%.