Due mesi fa Sanofi e Regeneron hanno presentato i dati di uno studio di fase 3 molto incoraggianti sull’impiego del blockbuster Dupixent nel trattamento della broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO).
Nella pipeline di prodotti per le patologie respiratorie Sanofi, oltre al suo farmaco principale, oggi aggiunge SAR’765, il primo nuovo biologico che ha come bersaglio le vie dell’IL-13 e della linfopoietina timica stromale (TSLP), sul quale vengono riposte molte speranze per la terapia biologica dell’asma.
Se SAR’765 rappresenta una prospettiva a lungo termine, Dupixent offre nuovi dati di efficacia per l’impiego nella BPCO.
Nello studio di fase 3, denominato BOREAS – condotto su 939 pazienti di età compresa tra i 40 e gli 80 anni con BPCO ed evidenza di infiammazione di tipo 2 – Dupixent ha superato l’endpoint primario, riducendo del 30%, rispetto al placebo, le esacerbazioni moderate o gravi per un periodo di 52 settimane.
Per quanto riguarda il volume espiratorio forzato (FEV) – una misura del volume d’aria che può essere espirato – i pazienti trattati con Dupixent hanno raggiunto, nell’arco di 12 settimane, valori di 160 mL rispetto ai 77 mL dei soggetti trattati con placebo. Un beneficio durato 52 settimane.
Inoltre, i pazienti che hanno assunto questo farmaco hanno riportato un aumento medio di 9,7 punti, su una scala di misurazione della qualità della vita da 0 a 100, rispetto a un miglioramento di 6,4 punti registrato tra coloro che erano stati trattati con il solo placebo.
“Vedere un tale miglioramento della funzione polmonare in malati così gravi è molto incoraggiante”, commenta Paul Rowe, Global Medical Head of immunology di Sanofi, “Non solo stiamo agendo sulle esacerbazioni – i fattori cronici della malattia che causano l’ospedalizzazione di queste persone e ovviamente la morte – ma i pazienti si sentono anche meglio”.
Un’approvazione di Dupixent per il trattamento della BPCO, la terza causa di morte al mondo, porterebbe a vendite enormi, stimate in 300.000 unità nei soli Stati Uniti.
Gli analisti di Evercore ISI ritengono che l’eventuale ok della FDA genererebbe incassi per 3,5 miliardi di dollari, spingendo Dupixent a superare i 20 miliardi di dollari di vendite annuali entro il 2030.
Dupixent è stato inizialmente approvato per la cura dell’eczema nel 2017 e, in seguito, è stato autorizzato come trattamento per asma, rinosinusite, esofagite eosinofila e prurigo nodulare.