(Reuters Health) – Sanofi ha pressoché completato la sua “operazione Brexit”.
L’azienda francese, infatti, ha incrementato le scorte dei suoi medicinali e ha preso altre misure per prevenire una mancanza di approvvigionamento per i pazienti d’Oltremanica.
“Abbiamo ancora qualcosa da fare, ma contiamo di raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati entro la fine di febbraio”, ha dichiarato Hugo Fry, Managing Director di Sanofi per il Regno Unito e l’Irlanda.
“Quando abbiamo cominciato a pensare a come affrontare la Brexit – ha aggiunto il dirigente dell’azienda francese – ci siamo resi conto che non aveva senso lavorare su sei o sette scenari possibili e abbiamo capito che dovevamo prepararci al peggio”.
Fry ha sottolineato che Sanofi, che impiega circa 1.200 persone in Gran Bretagna, accumulerà, in media, 16 settimane di scorte di varie tipologie di prodotti, che vanno dai vaccini all’insulina.
Tra le altre misure avviate per la Brexit, c’è lo studio di percorsi logistici alternativi rispetto all’itinerario Calais-Dover, che la maggior parte delle aziende usa tra Regno Unito ed Europa. L’azienda francese, infatti, potrebbe considerare anche le spedizioni di merci per via aerea.
Infine, Fry ha dichiarato che Sanofi ha trasferito alcune attività dal sito di produzione di Suffolk a quello di Waterford, in Irlanda, per garantire che i medicinali prodotti siano adeguatamente testati e rilasciati in conformità con il mercato europeo.
Fonte: Reuters Health News
(Versione italiana per Daily Health Industry)