Il business procede secondo i piani e, per raggiungere gli obiettivi, non c’è bisogno di puntare su un accordo importante di M&A. È questo il pensiero di Serge Weinberg, Chairman di Sanofi, espresso nel corso di una riunione che si è svolta la settimana scorsa. I commenti di Weinberg arrivano a valle delle mancate acquisizioni di Medication e Actelion nel corso dell’ultimo anno, finite rispettivamente nelle mani di Pfizer e Johnson & Johnson per 14 e 30 miliardi di dollari. Nonostante queste autorevoli dichiarazioni – in linea con quelle espresse dal CDEO Brandicourt – sembra che Sanofi si stia muovendo per assicurarsi la biotech flexion ed espandersi nel business della biosurgery. L’offerta si aggirerebbe attorno a un miliardo di dollari. I contatti sono stati avviati nel mese di marzo. Come anticipato da Daily Industry proprio alla fine del mese di marzo, a far gola alla big pharma francese sarebbe Zilretta, un farmaco iniettabile contro l’osteoartrite che potrebbe generare vendite per 5-600 milioni di dollari. Per quanto riguarda il business corrente, Sanofi trova motivi di grande soddisfazione in Dupixent, farmaco per la dermatite atopica in comarketing con Regeneron, per il quale Bernstein ha elaborato stime di vendita per 4 miliardi di dollari.