(Reuters Health) – Anche Sanofi limiterà gli aumenti di prezzo dei suoi farmaci in USA e lo farà contenendoli sulla base delle proiezioni di crescita calcolate dal Dipartimento della Salute americano, con un massimo del 5,4% di incremento, a meno che non intervengano particolari circostanze. L’impegno dell’azienda francese segue quelli già assunti da altre multinazionali del farmaceutico, che si sono impegnate a non superare del 10% il prezzo dei loro medicinali nel 2017. Il tutto per rispondere alle critiche piovute sul settore per l’elevato prezzo di medicinali, soprattutto i nuovi antitumorali, che costano decine o centinaia di migliaia di dollari per paziente. Negli USA, poi, il dibattito è più acceso che in Europa, visto che negli Stati Uniti i prezzi sono più alti che nel Vecchio Continente. A scambiarsi le colpe per questa situazione sono stati i produttori, le assicurazioni e gli intermediari, ovvero i manager di farmacia.“Questa complessità nel sistema di approvvigionamento dei farmaci negli USA sta minando la reputazione di un’intera industria, il cui scopo è quello di apportare un cambiamento positivo alla vita dei pazienti”, ha sottolineato Olivier Brandicourt, CEO di Sanofi. In realtà, il limite massimo di aumento, che dovrebbe essere del 5,4%, potrebbe essere superato per “ragionevoli motivi”, ha spiegato Brandicourt, “nel qual caso Sanofi ha comunque promesso che dimostrerà pubblicamente le ragioni di eventuali ulteriori aumenti”. L’azienda francese ha anche dichiarato che in futuro renderà noti i prezzi lordi e netti dei suoi farmaci, aggiungendo che nel 2016 i prezzi lordi sono aumentati del 4%, ma quelli netti sono scesi del 2,1%.
Fonte: Reuters Health
Ben Hirschler
(Versione italiana per Daily Health Industry)