Grazie all’esperienza acquisita con Dupixent, Sanofi continuerà a puntare sull’immunologia e sull’immuno-oncologia. A sottolinearlo è stato Jean-Baptiste Chasseloup de Chatillion, chief financial officer (CFO) dell’azienda francese, nel corso dell’incontro di J. P. Morgan.
Lo scorso anno Sanofi ha firmato accordi per l’acquisizione di aziende biotech nel campo dell’mRNA e di un farmaco per il trapianto approvato dalla FDA. L’azienda francese ha siglato accordi con Kymab, Tidal Therapeutics, Translate Bio, Kadmon, Origimm Biotechnology e Amunix, che le hanno consentito di espandersi nel campo dell’immunologia, dell’immuno-oncologia e dei vaccini. L’accordo con Kadmon, in particolare, ha consentito a Sanofi di acquisire Rezurock, il trattamento per il rigetto da trapianto.
Da quando è diventato CEO Paul Hudson, nel 2019, la strategia di Sanofi è stata quella di puntare su farmaci best in class in una determinata area terapeutica. Hudson ha presentato un programma di taglio dei costi di due miliardi di euro per contenere le spese in alcuni business e migliorare l’efficienza. All’inizio dello scorso anno, Sanofi aveva già totalizzato un risparmio di 1,7 miliardi di euro e ulteriori 500 milioni di euro si sono aggiunti nel corso del 2021. Tutti risparmi che daranno la possibilità all’azienda francese – come ha sottolineato il CFO de Chatillion – di chiudere altri accordi commerciali.