Sanofi ha acquisito la biotech Inhibrx di San Diego per 2,2 miliardi di dollari complessivi. L’operazione consentirà alla big pharma francese di entrare in possesso di INBRX-101, un farmaco sperimentale che Inhibrx sta sviluppando per una rara malattia polmonare, nota come “deficit di alfa-1 antitripsin”a.
Secondo i termini dell’accordo, Sanofi pagherà 30 dollari per ogni azione di Inhibrx, il cui valore azionario totale è quotato 1,7 miliardi di dollari. Altri 296 milioni di dollari potranno entrare nelle casse della biotech californiana attraverso uno strumento finanziario noto come “diritto di valore contingente”: la cifra diventerà esigibile solo se verrà raggiunto un non meglio specificato “risultato normativo”.
INBRX-101 è una proteina ricombinante progettata per bloccare un enzima coinvolto nell’infiammazione e nei danni al tessuto polmonare nelle persone affette da deficit di alfa-1 antitripsina, o AATD.
La malattia colpisce principalmente i polmoni, ma può danneggiare anche il fegato. I sintomi iniziano tipicamente con mancanza di fiato e una riduzione della capacità di esercizio e progrediscono fino all’enfisema. Si stima che l’AATD colpisca circa una persona di origine europea su 1.500-3.500.
INBRX-101 è attualmente in sperimentazione di Fase II, i cui risultati dovrebbero essere disponibili per la fine del 2024.
I programmi di ricerca di Inhibrx che non comprendono INBRX-101 saranno seguiti da una nuova società che sarà guidata dal CEO e fondatore della biotech, Mark Lappe.
Sanofi deterrà una quota dell’8% nella nuova società, che sarà capitalizzata con 200 milioni di dollari.