E’ oggi disponibile anche in Italia atezolizumab, la prima immunoterapia anti-PD-L1 sviluppata da Roche e approvata da AIFA per il trattamento in monoterapia di pazienti adulti affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) localmente avanzato o metastatico, precedentemente sottoposti a chemioterapia. La pubblicazione della determina AIFA del 14 luglio 2018 in Gazzetta Ufficiale rende di fatto atezolizumab, anticorpo monoclonale pensato per interferire con la proteina PD-L1, ora prescrivibile nel nostro Paese. Atezolizumab ha ottenuto lo status di Farmaco Innovativo dall’AIFA, grazie ai dati dello studio di fase II POPLAR e dello studio di fase III OAK che hanno mostrato come sia in grado di assicurare una maggiore sopravvivenza rispetto al trattamento con docetaxel.
Il meccanismo d’azione di atezolizumab porta con sé notevoli benefici, emersi in particolare nelle diverse fasi dello studio OAK. Il farmaco ha dimostrato, infatti, di migliorare la sopravvivenza globale mediana rispetto al docetaxel (13,8 mesi vs 9,6 mesi), perfino nei soggetti con espressione di PD-L1 scarsa o nulla (12,6 mesi vs 8,9 mesi); inoltre, atezolizumab è ben tollerato dai pazienti sottoposti al trattamento e presenta un profilo di sicurezza favorevole rispetto a docetaxel. Questi esiti positivi sono valsi al farmaco l’inserimento nelle linee guida nazionali per la gestione integrata del paziente con tumore polmonare dell’Associazione Italiana Oncologica Toracica (AIOT).“ L’immunoterapia è una delle aree di ricerca maggiormente promettenti in oncologia e siamo molto orgogliosi dei risultati finora ottenuti da atezolizumab, che rafforzano ulteriormente la nostra robusta pipeline di 18 molecole in fase avanzata di sviluppo nell’ambito emato-oncologico e dell’oncologia molecolare. – dice Maurizio De Cicco, Presidente e Amministratore Delegato Roche Italia – I risultati raggiunti con questo farmaco sono al tempo stesso un traguardo ma anche un trampolino di lancio: crediamo molto nel potenziale di atezolizumab, che solo nella prima metà del 2018 ha già ottenuto sei straordinari risultati positivi su sette studi di Fase III. In linea con la storia di Roche, azienda da sempre impegnata nella ricerca e nell’innovazione, continueremo a sviluppare questo farmaco nel campo delle immunoterapie antitumorali per offrire a ogni paziente soluzioni sempre più efficaci e personalizzate.”