Prosegue il testa a testa tra Roche e Boehringer Ingelheim nel campo della fibrosi polmonare idiopatica. All’incontro annuale della American Thoracic Society, entrambe le aziende hanno presentato dati a dimostrazione dell’efficacia dei loro farmaci, Esbriet e Ofev, nel trattamento della patologia polmonare. In particolare, una revisione dei dati di una sperimentazione di fase III avrebbe dimostrato che il farmaco di Roche, Esbriet, sarebbe in grado di ridurre la mortalità nel 72% dei pazienti con grave disfunzione a livello polmonare rispetto al placebo, oltre a diminuire il tasso di ricoveri correlabili a cause polmonari. Si tratta di un risultato importante per l’azienda svizzera, che nella sua relazione annuale dello scorso anno aveva sottolineato l’aumento dell’utilizzo del farmaco, soprattutto tra persone con malattia moderata e progressiva. Dall’altro lato, invece, Boehringer Ingheleim ha segnalato che, sempre in uno studio di fase III, il 36,8% dei pazienti in trattamento con il suo farmaco, Ofev, aveva una probabilità doppia di miglioramento della funzionalità polmonare, o non avere un declino, rispetto a chi era in cura con il placebo. Inoltre, secondo quanto riferito dall’azienda tedesca, Ofev non avrebbe aumentato l’incidenza degli effetti avversi tra i pazienti ad alto rischio.
Le vendite dei due farmaci
Lo scorso anno Esbriet ha venduto per 788 milioni di dollari a livello mondiale, mentre Ofev si è attestato a 684 milioni. Entrambi i farmaci sono in espansione: il medicinale di Roche è cresciuto del 34% lo scorso anno, mentre quello di BI è aumentato del 70,9%. Boehringer punta però a espandere le indicazioni terapeutiche oltre la fibrosi polmonare idiopatica, che secondo l’azienda tedesca colpirebbe tre milioni di persone al mondo. Attualmente, infatti, sta sperimentando Ofev nei pazienti con sclerosi sistemica, per il trattamento dei quali ha già ottenuto la designazione di farmaco orfano dall’EMA e dalla FDA.