Al congresso Asia 2019 della Società Europea di Oncologia Medica (ESMO) Roche ha presentato i risultati dello studio di Fase III IMbrave150, in cui è stata valutata l’associazione di Tecentriq (atezolizumab) in associazione con Avastin (bevacizumab) anche nel trattamento di una delle forme più comuni di tumore del fegato, il carcinoma epatocellulare non resecabile.
I dati mostrano miglioramenti statisticamente e clinicamente significativi in termini di sopravvivenza globale e di sopravvivenza libera da progressione rispetto a sorafenib in pazienti con carcinoma epatocellulare non resecabile che non hanno ricevuto una precedente terapia sistemica.
Secondo quanto emerge dai risultati dello studio, la combo dei farmaci Roche ha ridotto il rischio di morte del 42% (hazard ratio [HR]=0.58; 95% CI: 0.42-0.79; p=0.0006) e il rischio di peggioramento della malattia o morte del 41% (HR=0.59; 95% CI: 0.47-0.76; p<0.0001) rispetto a sorafenib.
Inoltre, il trattamento con atezolizumab in associazione con bevacizumab ha ritardato il tempo al deterioramento della qualità della vita riferito dal paziente (un endpoint secondario descrittivo predefinito) rispetto a sorafenib (tempo medio al deterioramento: 11,2 contro 3,6 mesi; HR=0,63; 95% CI: 0,46, 0,85). La sicurezza di atezolizumab e bevacizumab è risultata coerente con i profili di sicurezza noti per i singoli farmaci.
Roche ha un ampio programma di sviluppo per atezolizumab, tra cui molteplici studi di Fase III attualmente in corso o programmati, per diversi tipi di carcinomi polmonari, genitourinari, della pelle, mammari, gastrointestinali, ginecologici, e tumori della testa e del collo. Gli studi valutano atezolizumab sia da solo che in associazione con altri farmaci.