Roche ha chiuso il 2020 con un giro d’affari complessivo di 790 milioni di euro. Un risultato raggiunto al termine di un anno complesso caratterizzato dalla competizione dei biosimilari, che hanno interessato tre prodotti di punta dell’Azienda, e dall’evoluzione pandemica che, ha impattato mediamente su tutto il portfolio, rallentando anche la crescita di quattro prodotti ad alto tasso di innovazione entrati recentemente nel mercato: Tecentriq ed Alecensa per combattere alcune forme di tumore del polmone, Ocrevus che ha segnato il ritorno di Roche nell’area delle neuroscienze con il primo farmaco indicato nella sclerosi multipla primariamente progressiva, ed Hemlibra dedicato alla comunità dell’emofilia che si è arricchito di una nuova indicazione terapeutica approvata lo scorso marzo.
L’area di onco-ematologia, che rappresenta il 62% del fatturato, conferma la leadership di mercato, mentre cresce la presenza dell’azienda nelle malattie rare e nelle neuroscienze grazie all’alto tasso di innovazione terapeutica offerto dai nuovi farmaci.
“Il 2020 ha richiesto sforzi straordinari a tutti noi e per questo siamo soddisfatti dei risultati ottenuti in un anno difficile, caratterizzato dalla perdita di un altro brevetto relativo a uno dei farmaci di punta e da una crisi sanitaria senza precedenti, che ci ha chiamato a giocare un ruolo di responsabilità sia come Azienda, sia come persone – commenta Maurizio de Cicco, Presidente e Amministratore Delegato Roche Italia – Oggi più che mai bisogna pensare e agire in maniera diversa, soprattutto considerando le conseguenze della pandemia sul lungo termine: gli esami di screening e le diagnosi mancate di questo ultimo anno, secondo le stime Aiom, causeranno oltre 20.000 morti in più nei prossimi 10 anni e Roche, che da oltre 120 anni è al fianco dei pazienti, vuole proporre un approccio nuovo in grado di migliorare il percorso diagnostico e di cura, con l’obiettivo di supportare la sostenibilità del Sistema Salute e garantire a tutti l’accesso all’innovazione”.
E in questo contesto di fragilità Roche è scesa in campo come Partner del Sistema con l’operazione “Roche si fa in 4” mettendo a disposizione le proprie competenze e risorse indentificando 4 aree in cui intervenire: Prodotti e servizi, Volontariato di competenza, Donazioni e la campagna “Stai a casa, leggi un libro” a sostegno della scuola. Inoltre, Roche Diagnostics ha lanciato 8 test diagnostici per il COVID-19 con l’obiettivo di fornire al clinico informazioni a largo spettro: dall’identificazione della presenza del virus alla rilevazione della risposta immunitaria.
“Questo momento di forte attenzione verso il Sistema Salute ha messo in evidenza le criticità dell’attuale modello di gestione e di programmazione della spesa sanitaria, in particolare il tema dei tetti di spesa e del payback che ormai, è evidente, non possono essere più sostenibili per il nostro sistema. Abbiamo compreso che dobbiamo fare un passo avanti proprio ora, altrimenti l’Italia resterà indietro e i pazienti non avranno le stesse garanzie dei cittadini degli altri Paesi europei – continua Maurizio de Cicco – Dobbiamo infatti uscire dalla logica emergenziale del breve periodo favorendo una visione a lungo termine, una programmazione e pianificazione lungimiranti che porti benefici sia al Sistema Sanitario, sia all’universo economico che vi gravita attorno. Questo cambio può rappresentare una incredibile opportunità per attrarre nel nostro Paese risorse economiche e professionali volte a creare un sistema di valore, dove l’innovazione e la ricerca siano la base del nuovo paradigma”.
Il patto pubblico-privato
L’emergenza sanitaria è stata anche l’occasione per siglare un nuovo patto pubblico-privato che si è dimostrato vincente nel portare maggiore semplificazione nel processo di attivazione delle sperimentazioni cliniche e nel rendere possibile tempi più rapidi nell’approvazione dei farmaci.
“È evidente che il 2020 ha cambiato il nostro modo di vivere, di pensare, di lavorare, ma soprattutto di comunicare. Per tutta l’emergenza ci siamo affidati agli strumenti digitali, una nuova metodologia che ci ha permesso di continuare ad essere al fianco dei nostri customer e che ha cambiato le nostre routine segnando l’inizio di una nuova era. Sono certo che nel 2021 questo cambiamento avrà un grande impatto per il nostro Paese, sia a livello sociale che economico, e dobbiamo essere pronti a guardare avanti. Noi continueremo a sostenere il Sistema per la sua sostenibilità, auspicando al superamento di un meccanismo che ci ha portato solo lo scorso anno a contribuire con un importo pari al 15% del fatturato, a investire in ricerca, come abbiamo fatto nel 2020 con 45 milioni di investimento, 238 studi e quasi 18.000 pazienti coinvolti, e a sviluppare un approccio innovativo orientato alla digitalizzazione e all’utilizzo dei big data e RWE. L’innovazione è nel nostro DNA e lavoreremo cercando non solo soluzioni innovative in termini farmacologici, ma anche servizi tecnologici per rendere le cure sostenibili a 360 gradi” conclude Maurizio de Cicco.
La Fondazione Roche
Nel 2020 si è chiuso anche il terzo anno di attività di Fondazione Roche, presieduta dalla Professoressa Mariapia Garavaglia ed espressione di tutte e tre le divisioni presenti in Italia (Roche S.p.A., Roche Diagnostics S.p.A. e Roche Diabetes Care Italy S.p.A.). L’impegno della Fondazione è rivolto al sostegno della ricerca indipendente, al dialogo con le Istituzioni e al confronto aperto sul futuro del Servizio Sanitario Nazionale, oltre che al supporto delle associazioni pazienti e delle realtà no-profit del territorio. Ne sono una conferma le numerose iniziative promosse durante l’anno, tra cui i numerosi bandi dedicati al mondo dell’associazionismo e della ricerca indipendente: fiore all’occhiello è indubbiamente il bando “Fondazione Roche per la Ricerca Indipendente” giunto alla suo quinta edizione e dedicato al finanziamento di progetti di giovani ricercatori orientati alla medicina di precisione.