Priscilla Chan e Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook, hanno stanziato 50 milioni di dollari per finanziare 47 scienziati che provengono dalle Università statunitensi. Il pool di scienziati sarà sotto contratto con la “Chan-Zuckerberg BioHub”. Il progetto arriva 5 mesi dopo le dichiarazioni della coppia sul finanziamento alla ricerca di 3 miliardi di dollari nei prossimi 10 anni. Questi soldi saranno destinati ad una serie di progetti scientifici dedicati a “curare, prevenire o gestire tutte le malattie dei nostri figli per tutta la vita”. Ogni ricercatore avrà un contratto di cinque anni e fino a 1,5 milioni di dollari in fondi per condurre ricerche in ambito lifescience nelle aree di competenza di biologia, chimica, informatica, ingegneria, matematica e fisica.”I ricercatori di CZ BioHub condividono la nostra visione di un pianeta senza malattie”, ha detto Joseph DeRisi, co-presidente della CZ BioHub e professore di biochimica e biofisica la University of California di San Francisco. “Per realizzare questa visione, stiamo dando a qualcuno dei ricercatori più creativi e brillanti di tutto il mondo l’accesso alla tecnologia innovativa e la libertà di perseguire la ricerca ad alto rischio. I ricercatori lavoreranno su obiettivi ambiziosi, che renderanno curabili anche le malattie più ostinate e letali”. L’idea è di rendere trasparente ogni fase della ricerca. In questo senso ci sarà un accordo con i ricercatori affinché i loro risultati siano ampiamente disponibili sul web. Chan e Zuckerberg hanno anche aggiunto che, in nome dello “spirito di collaborazione e cooperazione,” il BioHub CZ prevede inoltre di costruire piattaforme tecnologiche condivise, che saranno a disposizione anche degli scenziati della Bay Area, al fine di “favorire la loro attività di ricerca e creare una dinamica per la lotta mondiale contro la malattie”. Il primo progetto avviato dalla nuova iniziativa, denominato Cell Atlas, si propone il tentativo di creare una mappa che descriva i diversi tipi di cellule che controllano i principali organi del corpo. Il secondo progetto, denominato Infectious Disease Initiative, sarà finalizzato a implementare nuovi test e vaccini per affrontare le malattie infettive, compreso l’HIV, Ebola e Zika.