Ricerca e sviluppo: ROI più basso degli ultimi dieci anni

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(Reuters Health) – L’anno che sta per finire  si è rivelato un anno eccezionale per le approvazioni di farmaci.  Rispetto al 2016, la FDA ha infatti autorizzato l’immissione in commercio del doppio delle molecole (41 vs.22). Ma i rendimenti degli investimenti nella ricerca fatti dalle principali pharma sono in calo. Secondo un rapporto della società di consulenza Deloitte, i ritorni economici previsti da 12 dei maggiori produttori mondiali di farmaci sono scesi al 3,2%, il minimo da otto anni a questa parte. Le aziende prese in esame da Deloitte sono Pfizer, Roche, Novartis, Sanofi, GlaxoSmithKline, Johnson & Johnson, AstraZeneca, MSD, Eli Lilly, Bristol-Myers Squibb, Takeda e Amgen. tutto questo è il riflesso dell’aumento dei costi di sviluppo di nuovi farmaci, delle ridotte aspettative di vendita per i singoli medicinali. Gli ultimi anni hanno visto una contrazione della redditività dei laboratori di ricerca delle big pharma, con un tasso di rendimento interno medio (IRR) in forte calo, passato dal 10,1% del 2010 al 3,2% di quest’anno. Il rapporto Deloitte afferma che solo quattro grandi biotech – Biogen, Celgene, Gilead Sciences e AbbVie –  godranno di un IRR dell’11,9%, quasi quattro volte superiore a quello di quest’anno. I calcoli sono basati su previsioni di vendita a lungo termine. “Le aziende biotecnologiche stanno avendo più successo”, dice Mark Steedman, uno degli autori del rapporto. Secondo Steedman, il segreto è nella struttura più snella con la quale le biotech affrontano la fase di studio e sviluppo, anche se le grandi case farmaceutiche stanno cominciando a semplificare le operazioni di ricerca e sviluppo di farmaci nuovi e a implementare nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale.”Ci sono ragioni per essere ottimisti”, osserva Steedman. “Ci vorrà un po’ di tempo, ma pensiamo che l’impatto possa essere enorme in termini di aumento della produttività”.

I futuri blockbuster
Per una big pharma portare un nuovo farmaco sul mercato costa circa 2 miliardi di dollari; nel 2010  l’operazione si aggirava intorno a1,2 miliardi. Gli incassi annuali previsti per ogni nuovo prodotto sono scesi dagli 816 milioni di dollari del 2010 ai 465 milioni attuali. Un calo in gran parte spiegabile con l’allocamento delle risorse di ricerca e sviluppo ad aree terapeutiche molto specialistiche. Fra i nuovi farmaci approvati quest’anno ci sono alcuni probabili blockbuster, progettati per un uso relativamente ampio nella popolazione. Tra questi Ocrevus, farmaco contro la sclerosi multipla di Roche. e Ozempic, antidiabetico di di NovoNordisk. Alcuni nuovi prodotti sono davvero rivoluzionari, come la prima terapia cellulare modificata geneticamente contro un tipo di leucemia prodotta da Novartis (Kymriah). Questi farmaci pionieristici hanno un prezzo enorme: Kymriah di Novartis costa 475.000 dollari.  Ma c’è chi vede un futuro più roseo a breve termine.”Le conoscenze della genetica umana e la migliore comprensione del sistema immunitario vengono finalmente tradotte in farmaci e le nuove tecnologie stanno iniziando a dare i loro frutti”, dice il CEO di Roche, Severin Schwan.

Fonte: Reuters Health News

(Versione italiana per Daily Health Industry)

 

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