Le Big Pharma sono ancora molto attive nella ricerca e nello sviluppo di farmaci. Lo scorso anno, e per la prima volta, le prime 15 maggiori aziende al mondo per vendite hanno speso oltre 100 miliardi di dollari in ricerca.
La FDA, sempre lo scorso anno, ha approvato il più alto numero di farmaci di sempre.
Le grandi case farmaceutiche dovrebbero ricevere una pacca sulla spalla per questo? Sì e no: la FDA ha avuto arretrati nell’approvazione dei farmaci nel 2017 e questo fatto ha spostato al 2018 le autorizzazioni, aumentandone il numero.
Un nuovo rapporto dell’Istituto IQVIA mostra che, in effetti, le grandi compagnie farmaceutiche (quelle con introiti oltre i 10 miliardi di dollari dalle vendite annue) hanno visto diminuire nell’ultimo decennio la quota R&S dal 31% al 20%.
Nel 2018, 59 nuove terapie hanno ottenuto via libera sotto la guida dell’ormai ex commissario della FDA Scott Gottlieb.
Il rapporto sottolinea che le grandi pharma hanno contribuito per meno della metà di questi lanci. Le aziende biofarmaceutiche emergenti, invece, hanno prodotto 38 delle 59 terapie approvate (64%).
Il rapporto, inoltre, afferma che “l’importanza della grande industria farmaceutica nella scoperta di nuove molecole sta diminuendo, marimangono partner importanti” per la biotecnologia.
C’è nel contempo la necessità per le biopharma più piccole di collaborare con le aziende di Big Pharma e con i loro grandi team di vendita.
“Le dinamiche dello sviluppo, delle fusioni, delle acquisizioni e delle attività di licensing sembrano cambiare e le società emergenti mantengono il controllo delle proprie attività in misura maggiore”, hanno scritto gli autori del rapporto.
A ciò si aggiunge il fatto che le aziende biofarmaceutiche emergenti (quelle che spendono meno di 200 milioni di dollari all’anno in R&S e che incassano meno di 500 milioni dalle vendite) rappresentano il 72% di tutta l’attività farmaceutica in fase avanzata, rispetto al 61 % di un decennio fa.
Roche, J&J, Novartis e altre grandi case farmaceutiche sono ancora al top per quanto riguarda lo stanziamento di budget in R&S.
Roche è ancora una volta in cima alla classifica con 11 miliardi di investiti lo scorso anno, inclusa la diagnostica.
Sanofi, che ha firmato diverse operazioni biotecnologiche e M&A, ha aumentato il budget per più di 1 miliardo di dollari in due anni, passando dai 5,45 miliardi nel 2016 ai 6,6 miliardi di dollari nel 2018. MSD si è posizionata al terzo posto in classifica davanti a Novartis.
Questa la top ten dei big spender in R&S:
1- Roche
2.Johnson & Johnson
3.MSD
4.Novartis
5.Pfizer
6.Sanofi
7.BMS
8.AstraZeneca
9.Eli Lilly
10.GSK