(Reuters) – I pazienti gravemente malati affetti da polmonite da COVID-19 che hanno ricevuto il farmaco sperimentale a somministrazione orale opaganib, sviluppato da RedHill Biopharma, hanno richiesto meno ossigeno supplementare e sono stati in grado di lasciare l’ospedale prima dei pazienti che hanno ricevuto solo placebo. Questi i dati emersi da un piccolo studio randomizzato e pubblicato da medRxiv, in attesa della peer review.
A 14 giorni dall’inizio dello studio, il 50% dei pazienti che assumevano opaganib non aveva più bisogno di ossigeno rispetto al 22,2% dei malati del gruppo placebo. Inoltre, l’86,4% dei pazienti trattati con opaganib è stato dimesso rispetto al 55,6% del braccio placebo.
RedHill ha annunciato che opaganib si è dimostrato capace, in vitro, di inibire in modo significativo la variante Delta del coronavirus. Si ritiene che il farmaco eserciti il suo effetto antivirale inibendo la sfingosina chinasi-2 (SK2), un enzima cellulare chiave utilizzato dal virus per replicarsi,
Sulla base dello studio iniziale condotto lo scorso anno su 42 pazienti, RedHill Biopharma ha lanciato uno studio randomizzato molto più ampio condotto su pazienti ricoverati in ospedale con grave polmonite da COVID-19. L’ultimo dei 475 pazienti coinvolti in quello studio di fase avanzata ha ora completato il trattamento e alcuni dati dovrebbero essere presto disponibili.
Fonte: medRxiv
(Versione italiana Daily Health Industry)