Le materie prime farmaceutiche sono un comparto italiano di eccellenza a livello mondiale nella filiera del farmaco. È quanto emerso a Milano al Forum Aschinfarma, l’associazione di Federchimica che rappresenta in Italia i produttori di principi attivi farmaceutici. Il fatturato mondiale vale circa 43 miliardi di dollari e il 10% viene realizzato in Italia, dove operano circa 80 imprese.
La quota dell’export italiano è altissima, 85%, e il personale dedicato alla ricerca e sviluppo è più che doppio rispetto alla media manifatturiera. “Abbiamo da tempo raccolto le piu’ importanti sfide della globalizzazione, producendo secondo standard di alta qualità e sofisticata specializzazione – ha detto il presidente di Aschinfarma, Gian Mario Baccalini -. Le multinazionali del farmaco premiano la strategia dei produttori italiani: molte big pharma negli ultimi anni sono tornate ad acquistare in Europa ed in particolare in Italia. Anche le nostre Istituzioni hanno vinto la scommessa della competitività, privilegiando la qualità come elemento strategico per la tutela della salute”. Secondo Baccalini, “l’assunzione di questa strategia da parte dell’Agenzia Italiana del Farmaco ha favorito il miglioramento degli standard qualitativi dei produttori italiani di principi attivi farmaceutici nei confronti della competizione mondiale”. Tra le criticità del sistema, un eccesso di burocrazia e un deficit per quanto riguarda la formazione continua.