(Reuters Health) – Guadagnare in base ai benefici clinici di un farmaco: è quanto propone EFPIA, l’Associazione europea delle industrie del farmaco, che in un documento ha illustrato nuovo parametro di calcolo ad hoc, sulla cui base i ricavi non devono essere collegati alla quantità di prodotti venduti, bensì all’efficacia dei farmaci.
La proposta, che arriva come risposta alla questione dei costi troppo alti di alcuni farmaci, vuole essere una soluzione che vede nell’innovazione il suo pilastro fondante, e che potrebbe rappresentare la chiave di volta al problema della sostenibilità del sistema sanitario e alla conseguente limitazione dell’accesso.
Il documento di EFPIA propone “una road map per raccogliere la disponibilità da parte delle aziende farmaceutiche a negoziare con Governi e assicurazioni nuovi parametri per la definizione del pezzo”. Il documento sarà discussa dal board EFPIA il prossimo 16 giugno.
“I rischi non mancano” ha commentato il direttore Market Access di EFPIA Francois Bouvy. “Se un prodotto non sarà in grado di soddisfare le promesse cliniche, il rimborso non avverrà, ma se le risposte saranno superiori alle aspettative sarà valutato anche il valore aggiunto”.
Prezzi troppo alti
Il concetto che lega il prezzo di un farmaco ai suoi benefici clinici è da tempo supportato dalle industrie; in prima fila c’è Novartis, il cui CEO Joe Jimenez è anche presidente in carica di EFPIA.
In Europa esistono già accordi di questo tipo. In Inghilterra, ad esempio, Johnson & Johnson ha siglato un accordo in base al quale il sistema sanitario nazionale paga il trattamento contro il mieloma multiplo solo se i pazienti rispondono positivamente alla terapia. In Italia, un sistema similare è utilizzato per i nuovi farmaci oncologici.
Il report EFPIA va oltre la questione prezzo, suggerendo come l’adozione di questo nuovo approccio possa essere anche un valido strumento per migliorare l’accessibilità dei farmaci per i sistemi sanitari nazionali, soprattutto quando si parla di nuovi antibiotici, di combinazioni di farmaci oncologici o di terapie a base di cellule staminali.
La questione del prezzo dei farmaci rappresenta un problema globale che pesa sulla sanità. Un recente studio, relativo al costo dei farmaci oncologici ha messo in luce gli ostacoli rappresentati proprio dal fattore prezzo in molti mercati; un problema che si evidenzia anche quando si parla di resistenza agli antibiotici, tanto da ipotizzare un necessario cambio nei meccanismi del mercato.
Tra questi cambiamenti, il documento EFPIA suggerisce l’abolizione della modalità, utilizzata in molti Paesi, che mette a confronto i prezzi applicati nei vari Stati europei per poi definire il proprio. L’industria da parte sua chiede di eliminare il meccanismo di gara per i farmaci con brevetto e quello delle esportazioni parallele: modalità attraverso le quali i grossisti comprano nei paesi con mercati a basso costo vendendo altrove a prezzi molto più alti.
Fonte: Reuters Health News
(Versione italiana per Daily Health Industry)