I pubblicitari ne sono convinti. La sempre maggiore diffusione di podcast e radio in streaming può aiutare le pharma a consolidare il rapporto con pazienti e consumatori.
I contenuti personalizzati e le connessioni one-to-one con gli host, ad esempio, possono aiutare a rafforzare la credibilità degli inserzionisti farmaceutici e degli sponsor presso gli ascoltatori.
“L’audio è tornato a farsi valere in quello che consumiamo. Quando pensi alla tua vita privata, al tuo Alexa, al tuo HomePod o ai tuoi dispositivi mobili, molti dei contenuti che probabilmente hai utilizzato ora passano attraverso l’audio “, osserva Conal Byrne, presidente di iHeartMedia “Questo è un mezzo perfetto per creare un’atmosfera di fiducia dove le persone cercano risposte che siano durature”.
“Nove americani su 10 ascoltano la radio”, aggiunge Gayle Troberman, vice presidente esecutivo e direttore marketing di iHeartMedia. “ La radio raggiunge gli ascoltatori in tempo reale e nel contesto e nel contesto in cui vive l’utente”.
Negli USA alcune aziende farmaceutiche hanno già i loro podcast. Genentech di Roche ha recentemente concluso la terza stagione del suo podcast “Two Scientists Walk Into a Bar”, un format con interviste e spiegazioni su scienza e ricerca. Il podcast di Pfizer “Get Science” è invece basato sulle carriere scientifiche, mentre il podcast “Elixir Factor” di Eli Lilly è incentrato sulla ricerca e lo sviluppo.
Gli esperti di marketing hanno speso 479 milioni di dollari in annunci dei podcast nel 2018, con un incremento del 34% rispetto al 2017. Nel 2021 questo settore dovrebbe arrivare a fatturare 1 miliardo di dollari.