(Reuters Health) – Il costo di sviluppo di un nuovo farmaco è quasi raddoppiato dal 2010 a oggi e le 12 più grandi aziende farmaceutiche al mondo stanno ottenendo il minimo rendimento dagli investimenti fatti in questo settore negli ultimi nove anni.
A evidenziarlo l’indagine annuale su Ricerca & Sviluppo nel settore farmaceutico condotta dalla società di consulenza Deloitte, che ha lavorato su un campione di 12 aziende farmaceutiche e 4 biotech.
Per il pharma Deloitte ha preso in cosiderazione Pfizer, Roche, Novartis, Sanofi GlaxoSmithKline, Johnson & Johnson, AstraZeneca , MSD, Eli Lilly, Bristol-Myers Squibb, Takeda e Amgen.
Per quanto riguarda il biotech, la ricerca ha interessato Biogen, Gilead, AbbVie e Celgene.
Nonostante un flusso costante di nuovi farmaci raggiunga il mercato globale, il rendimento medio delle 12 più grandi aziende farmaceutiche è sceso all’1,9% dal 3,7% dello scorso anno.
Inoltre, il costo medio per portare un nuovo farmaco sul mercato è ora di 2,18 miliardi di dollari; un miliardo in più rispetto al 2010 (1,19 mld).
Nello stesso intervallo di tempo, le previsioni di vendite massime di nuovi farmaci si sono dimezzate, arrivando in media a 408 milioni.
Un calo che riflette una crescente attenzione verso gruppi di pazienti relativamente piccoli, con trattamenti di nicchia.
Complessivamente i rendimenti in R&S sono diminuiti di 8,2 punti percentuali dal 2010, quando si assestavano al 10,1%.
Nel considerare, invece, aziende biotech più giovani e specializzate, Deloitte descrive una situazione migliore, con rendimenti medi del 9,3%. Un dato comunque in calo rispetto al 12,5% del 2017.
Fonte: Reuters Health News
(Versione italiana per Daily Health Industry)