(Reuters Health) – Secondo i dati di uno studio di fase III diffusi alla fine della scorsa settimana, talazoparib, farmaco sperimentale di Pfizer, è in grado di ritardare di tre mesi il peggioramento della malattia, rispetto ai chemioterapici standard, in pazienti con carcinoma mammario avanzato legato alla “mutazione Jolie” . Il farmaco – che viene somministrato in pillole una volta al giorno – è stato acquistato da Pfizer, che ha sborsato 14 miliardi di dollari per strapparlo a Medivation. Talazoparib appartiene alla classe dei PARP inibitori .
Lo studio ha coinvolto 431 pazienti. Tutte presentavano mutazioni dei geni BRCA1/2. La sopravvivenza libera da progressione mediana, PFS, del gruppo talazoparib, è stata di 8,6 mesi, mentre quella del gruppo con chemioterapia standard 5,6 mesi. Inoltre, il 62,6% delle pazienti del gruppo talazoparib ha presentato una risposta completa o parziale al trattamento rispetto a un tasso di risposta del 27,2% del gruppo chemioterapia standard. Dodici pazienti che hanno ricevuto il farmaco di Pfizer, ossia il 5,5%, hanno avuto una risposta completa. I risultati, divulgati al San Antonio Breast Cancer Symposium, si sono dimostrati statisticamente significativi. L’incidenza di gravi effetti collaterali avversi è stata simile in entrambi i gruppi: 31,8% per il farmaco Pfizer e 29,4% per la chemioterapia. Interruzioni dello studio dovute ad eventi avversi si sono verificate nel 7,7% dei pazienti del gruppo talazoparib e nel 9,5% del gruppo chemioterapico.
Fonte: Reuters Health News
(Versione italiana per Daily Health Industry)