Per la prima volta nella storia della biofarmaceutica un’azienda ha superato il traguardo dei 100 miliardi di dollari di fatturato annuo. Pfizer c’è riuscita nel 2022 grazie al massiccio contributo dei prodotti anti Covid-19. Il suo vaccino Comirnaty, frutto della collaborazione con BioNTech, ha raccolto 37,8 miliardi di dollari, mentre l’antivirale orale Paxlovid ha fruttato 18,9 miliardi di dollari.
Se si sottraggono i trattamenti Covid dalla top line di Pfizer, il fatturato scenderebbe a 43 miliardi di dollari, in linea con lo storico dell’azienda prima della pandemia. Il calcolo è stato fatto da FiercePharma, sito Usa specializzato nell’industria farmaceutica, che ha stilato la classifica delle prime 20 biopharma per fatturato conseguito nel 2022.
Con questo successo Pfizer ha scalzato Johnson & Johnson dal ruolo di generatore di ricavi numero 1 del settore. J&J aveva occupato questa posizione per un decennio e si stava avvicinando al traguardo dei 100 miliardi di dollari. Le vendite del 2021 e del 2022 sono state pari rispettivamente a 93,8 e 94,9 miliardi di dollari.
Considerato che le vendite dei prodotti anti Covid saranno probabilmente in forte calo, Pfizer prevede che nel 2023 il suo fatturato si ridimensionerà tra i 67 e i 71 miliardi di dollari.
Il secondo maggior incremento tra le 20 società con il miglior fatturato è stato registrato da Novo Nordisk, che ha conosciuto un’impennata del 26% dovuta in gran parte alla domanda dei suoi prodotti per il diabete e l’obesità Ozempic e Wegovy.
Le uniche altre aziende che hanno raggiunto questo livello di crescita sono MSD e AstraZeneca, con incrementi di fatturato rispettivamente del 22% e del 18%.
MSD ha cavalcato la performance del blockbuster Keytruda, che ha raggiunto i 20,9 miliardi di dollari di vendite, e dell’antivirale orale per il Covid Lagevrio, che ha raccolto 5,7 miliardi di dollari.
AstraZeneca deve la sua crescita soprattutto ai 2,2 miliardi di dollari di di Evusheld, anticorpo contro il Covid, e agli importanti incrementi delle vendite dei blockbuster Calquence, Farxiga e Ultomiris.
Al quinto posto di questa speciale classifica si piazza, AbbVie, anch’essa sostenuta da un unico mega-blockbuster, Humira, che ha fruttato 21,2 miliardi di dollari di vendite, rappresentando il 35,6% del fatturato globale di AbbVie.
Le uniche aziende che hanno registrato un calo significativo dei ricavi sono GSK (11%) e BioNTech (9%). Il calo di GSK può essere attribuito alla separazione dall’unità di consumer health Haleon ,che ha registrato vendite per 10,9 miliardi di sterline. Se si esclude Haleon dal calcolo, il fatturato di GSK è in segno positivo.
Il calo degli incassi di BioNTech è invece dovuto alla diminuzione delle vendite del suo unico prodotto commerciale, il vaccino Comirnaty, condiviso con Pfizer.
Novartis (2%), Bristol Myers Squibb (0,5%) e Gilead Sciences (0,1%) hanno registrato piccole diminuzioni degli introiti.
Rispetto all’anno precedente, Viatris è uscita dalla top 20 e ha registrato nel 2022 un calo dei ricavi del 9%. Entra invece nella top 20 Merck KGaA grazie a un aumento delle vendite del 13%.