Nonostante la recente acquisizione di Seagen per 43 miliardi di dollari, Pfizer è ancora alla ricerca di accordi incentrati sui coniugati anticorpo-farmaco (ADC).
“Nel costruire un’organizzazione oncologica di livello mondiale, vogliamo ovviamente continuare ad assicurarci di avere le migliori opportunità non solo all’interno, ma anche all’esterno”, ha dichiarato il nuovo Chief Oncology Officer di Pfizer, Chris Boshoff, a margine della J.P. Morgan Healthcare Conference, che si è svolta la scorsa settimana a San Francisco.
Dopo aver chiuso l’accordo con Seagen a dicembre, la big pharma USA ha versato 53 milioni di dollari in anticipo – che potranno arrivare fino a 1,05 miliardi di dollari in milestones – per un ADC di Nona Biosciences (USA), mirato alla mesotelina.
Pfizer è dunque alla ricerca di opportunità per ampliare la pipeline di ADC, ma al momento non sembra puntare a nuove acquisizioni. “Abbiamo appena speso 43 miliardi di dollari. Quindi, al momento non siamo alla ricerca di grandi acquisizioni”, ha sottolineato Boshoff
Nella pipeline sin qui messa a punto, il Chief Oncology Officer di Pfizer accende i riflettori sul candidato ADC denominato SGN-B6A, diretto all’integrina beta-6, che quest’anno fornirà i primi dati di combinazione con Keytruda nel trattamento dei tumori solidi. Nel frattempo, uno studio di fase III sta testando il candidato come agente singolo nella terapia del carcinoma polmonare non a piccole cellule precedentemente trattato.
Un’altra punta di diamante della nuova pipeline oncologica di Pfizer, l’ADC disitamab vedotin, mirato contro HER2, è entrato nello studio di fase III in combinazione con Keytruda, come trattamento di prima linea del tumore della vescica HER2-positivo. Pfizer sta anche valutando potenziali opportunità per il farmaco contro il cancro della mammella e contro altri tipi di tumore.
Per quanto riguarda i candidati in fase iniziale, Boshoff ha infine dichiarato che Pfizer prevede di far avanzare nel 2024 otto nuove molecole in studi first-in-human.