Un finanziamento da 65 milioni di dollari per portare in fase III di sperimentazione sulopenem, l’antibiotico messo a punto da Pfizer contro le infezioni del tratto urinario, senza complicanze, che richiedono ricovero. È quanto ha raccolto in una seconda tranche di sovvenzioni l’azienda biotech irlandese Iterum Therapeutics. A guidare gli investimenti è stata Arix Bioscience, con il supporto di nuovi investitori come Advent Life Sciences e tutte le realtà che hanno contribuito alla prima tranche di investimenti da 40 milioni di dollari raccolta l’anno scorso, tra cui Frazier Healthcare Partners, Canaan Partners e Sofinnova Ventures. Iterum ha in programma di avviare la fase III di sperimentazione nella prima metà del prossimo anno, per arrivare alla richiesta di approvazione da parte della FDA a fine 2019. Parallelamente, l’azienda biotech lavorerà per mettere su un più ampio trial nel trattamento per via orale o endovenosa delle infezioni da gram-negativi resistenti, in particolare contro i mutanti di batteri come Escherichia coli e Kleibisella pneumoniae.
I primi studi negli anni ’90
Pfizer ha pubblicato per la prima volta i dettagli della sintesi di solopenem nei primi anni Novanta e ha proseguito avviando la fase II di sperimentazione con due regimi, per via endovenosa che passava poi a una somministrazione orale, con dati rilasciati nel 2010 che dimostravano l’efficacia del trattamento su 90% e 88% di pazienti con polmonite acquisita in comunità che richiedeva ricovero. Mentre nel gruppo di controllo, trattato con ceftriaxone seguito da amoxicillina-acido clavulanico, ci sarebbe stato un tasso di cura del 63%. In realtà, dunque, non ci sarebbe stata una differenza statisticamente significativa, ma la dimensione dello studio ha reso difficile trarre conclusioni concrete. Pfizer aveva infatti arruolato 33 pazienti, di cui 10 hanno interrotto il trattamento, sia nel gruppo di controllo che nel gruppo trattato, a causa di eventi avversi gravi. Il farmaco è stato dunque abbandonato, fino all’intervento di Iterum, al quale Pfizer ha fornito il prodotto nel 2015 in cambio di una partecipazione al programma e con un pagamento anticipato in contanti.